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L’Italia post-nucleare

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Gli italiani hanno deciso: il nucleare non s’ha da fare. Dopo che il referendum ha sancito per sempre, a furor di popolo, l’abbandono dell’atomo, i vari politici, compresi quelli della compagine governativa, si sono affrettati a saltare sul carro delle energie rinnovabili.
«Lo avevamo già deciso» ha osato affermare qualche esponente della maggioranza. Meglio così. Ma adesso cosa succederà? A breve si attende un nuovo piano di approvvigionamento energetico fondato sulle energie rinnovabili. Quale fiducia possiamo avere in chi fino a ieri ha sostenuto strenuamente il nucleare e le fonti fossili? A chiederselo sono molti operatori e associazioni di categoria, che auspicano una svolta più decisa verso l’orizzonte delle energie pulite.

La questione non è una materia per ecologisti, e nemmeno un trastullo per chi gioca milioni in borsa. Dalla questione energetica dipendono il futuro della nostra economia e lo scenario geopolitico dei prossimi anni. Riusciremo a sostenere il nostro fabbisogno energetico nazionale? Potremo mai ridurre la nostra dipendenza dagli approvvigionamenti esteri? La sfera di cristallo è un po’ polverosa.

Si intravede un ricorso alle energie pulite che sarà sempre maggiore, ma sui numeri, che tanto interessano a chi investe, a chi produce, a chi lavora, regna ancora incertezza. Intanto i corvi appollaiati sulle vecchie centrali nucleari paventano foschi scenari. Diversi politici europei, ormai ex nuclearisti pentiti, parlano di un’inevitabile aumento dei costi energetici che si abbatteranno sui consumatori. Ma le stime sono oggetto di controversia.

Uno studio del Wuppertal Institut, commissionato dal Land Nord Rhein-Westfalen1, dimostra che in Germania il tanto temuto aumento di costi, dovuto alla dismissione accelerata delle centrali, si limiterà a una quota di circa 0,5-1 eurocent per kWh…

Sempre nell’articolo:

>> La situazione post vittoria dei SI
>> Dismissione delle centrali e aumento dei costi per i consumatori: la smentita dello studio del Wuppertal Institut 
>> Scenari futuri: combustibili fossili vs energie rinnovabili
>> Italia e la mancanza un piano energetico condiviso
>> Appelli contro il Decreto Romani e il Quarto Conto Energia
>> Le direttive europee: il pacchetto clima-energia e la scadenza 2020
>> Le eccellenze tutte italiane
– il comune virtuoso di Lecce
– 968 comuni vanno a rinnovabili
>> Autoproduzione a km0: le smart grid, la generazione distribuita a livello di quartiere
>> I dati dell’eolico e del solare

>> Box1: Energia dalle foreste
>> Box2: Pomodori fotovoltaici
>> Box3: Anche l’acqua ha i suoi problemi
>> Box4: La diffusione delle rinnovabili per Regione

La versione completa dell’articolo è disponibile sia nel formato cartaceo di Terra Nuova Settembre 2011 che come eBook.

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