Dal mercato dell’acqua incentivato con la quotazione in Borsa fino alla contaminazione di questo bene prezioso e alla sua mercificazione in mano alle multiutulity; ma c’è una possibile alternativa, le Blue Communities. Sul numero di marzo del mensile Terra Nuova inchiesta e approfondimenti per saperne di più, per capire e per agire per cambiare.
Dal mercato dell’acqua incentivato con la quotazione in Borsa fino alla contaminazione di questo bene prezioso e alla sua mercificazione in mano alle multiutulity; ma c’è una possibile alternativa, le Blue Communities. Sul numero di marzo di Terra Nuova inchiesta e approfondimenti per saperne di più, per capire e per agire per cambiare.
Tre gli approfondimenti che proponiamo ai lettori della nostra rivista su questo importantissimo tema che è destinato a generare ripercussioni enormi non solo nei paesi poveri, ma anche nei paesi occidentali.
Il mercato dell’acqua
Dall’ostinata volontà di privatizzazione delle lobby e dei decisori politici alla quotazione in Borsa: a dieci anni dal referendum, l’acqua è un bene (non più) comune, sempre più in balìa degli speculatori. Ma i movimenti sociali non si danno per vinti.
Acqua che testi, pesticida che trovi
Ispra rileva una forte contaminazione da sostanze chimiche tossiche di sintesi nelle acque superficiali e di profondità. Uno spiraglio potrebbe essere la nuova direttiva europea sull’acqua potabile. Ma è tutto da vedere.
L’acqua non si vende: l’alternativa delle Blue Communities
Intervista a Maude Barlow, esperta mondiale in questioni idriche: «Aumentano comunità e istituzioni che tutelano l’acqua con apposite norme. L’auspicio è che presto aderisca anche l’Italia».