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Mettiamo il filtro alle ruspe!

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Per l’Italia è fantascienza, in Germania e in Svizzera è una realtà: nei cantieri di Berlino e Brema vengono autorizzati solo dei mezzi dotati di filtro antiparticolato. Il diesel emette troppe polveri sottili!
Dopo il buon esempio del Land federale di Berlino, segue quello di Brema. Chi apre un cantiere nella città anseatica dal primo luglio 2014 dovrà dotare le proprie ruspe, generalmente alimentate a gasolio, con filtro antiparticolato. Lo ha dichiarato il senatore Joachim Lohse, del partito dei Verdi. Secondo L’Organizzazione Mondiale della Sanità le polveri sottili emesse dai motori diesel sono tra le principali sostanze cancerogene prodotte dall’uomo. Chi è esposto alle micropolveri da combustione del gasolio può andare incontro con facilità ad allergie, malattie cardiocircolatorie e malattie respiratorie.
Tra i paesi del Continente solo in Svizzera esiste l’obbligo da alcuni anni di equipaggiare i mezzi pesanti con i filtri.
Bisogna far presente che l’efficacia dei filtri continua però a essere dibattuta, incontrando favori e resistenze e tutt’ora è difficile dare una risposta definitiva. Secondo le misurazioni effettuate dall’Istituto Sperimentale per i Combustibili, le polveri vengono abbattute di 7 volte in massa e di 10000 volte in numero. Ma questo sminuzzamento secondo Stefano Montanari, noto ricercatore e studioso di nanopatologie, comporta la produzione di nanopolveri, non rilevabili dalle normali apparecchiature, e che sarebbero ancora più insidiose delle famigerate PM 10 o PM 2,5. La discussione rimane aperta, ma il giudizio della comunità scientifica rimane comunque orientato a confermare l’utilità dei filtri.
Ricordiamo motori diesel emettono una quantità maggiore di particolato fine rispetto ai veicoli con motore a benzina, per via di una maggiore viscosità del carburante che non permette un’ottimale miscelazione con l’ossigeno e favorisce la formazione di prodotti intermedi. La dieselizzazione di massa del parco auto in Italia ha contribuito a ridurre le emissioni di CO2, ma ha peggiorato la situazione sulla qualità dell’aria. 
L’Italia ha le aree più inquinate d’Europa: con una riduzione dell’aspettativa di vita di 2-3 anni rispetto alla media Milano risulta, al pari di Torino, la capitale dello smog in Italia. Se ne è discusso in questi giorni al convegno “Trombosi… nell’aria”. L’appuntamento, organizzato dall’Associazione per la Lotta alla Trombosi (ALT), “L’aumento dello smog si traduce in aumento dei casi di asma bronchiale, di bronchioliti del bambino, delle polmoniti, ma anche di tumori, in particolari di carcinomi polmonari”, ha sottolineato Sergio Harari, direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia e direttore del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Ospedale San Giuseppe di Milano.
Il fatto che in Germania ci si ponga l’obiettivo politico di affrontare il problema dei cantieri, è un atto di coraggio, che dà fiducia ai cittadini. Il problema dello smog urbano è uno dei problemi più sentiti dalla popolazione e non può essere più ignorato. Forse questa non è la soluzione definitiva, ma pone l’attenzione sull’inquinamento dei mezzi pesanti. Con tutti i cantieri aperti in Italia non sarebbe il caso di farsi qualche domanda in più?

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