Il rapporto dell’Ispra documenta un miglioramento nei trasporti pubblici e nelle piste ciclabili, ma in Italia ci sono ancora troppe macchine. Diminuiscono nelle città del Nord ma non al Sud…
Il nuovo rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano dell’Ispra ripresenta vecchie ombre e getta qualche barlume di speranza sul nostro futuro. Le macchine circolanti in Italia sono ancora troppe, anche se la crisi ha messo a dura prova il mercato dell’automobile in Italia e il trasporto pubblico migliora. Il tasso procapite di motorizzazione nel nostro paese è ancora troppo elevato, passando da circa 501 autovetture ogni mille abitanti nel 1991 a circa 606 nel 2010. Ma i dati presentati dall’Ispra, l’Istituto per la protezione ambientale con il Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano, ci mostrano anche degli spunti interessanti: nel periodo 2006-2010, il numero di macchine è diminuito nel 60% delle principali città del centro nord, aumentando invece nel 40% dei comuni del sud e delle isole. Purtroppo questo non è bastato a migliorare la qualità dell’aria, ambito in cui si registrano frequenti superamenti del valore del limite giornaliero consentito per le polveri sottili (pm-10), “specie nel nord Italia”. I dati provengono dalla comparazione dei vari dati provenienti dalle Arpa regionali e prendono in esame 51 comuni capoluogo.
Come dicevamo il rapporto contiene anche notizie più positive in particolare per l’aumento generale dell’offerta di trasporto pubblico in città. Nel 2010 Milano registra il più alto numero di passeggeri trasportati per abitante (702), seguita da Venezia (648) e Roma (530). Bene anche le piste ciclabili: si osservano incrementi consistenti nella maggior parte delle città, si legge nel rapporto, ma si mantiene il divario tra il nord e il sud. La regione più virtuosa è l’Emilia Romagna, con otto tra le prime dieci città per piste ciclabili: prima è Reggio Emilia, con 1.026 metri di piste ciclabili ogni mille abitanti, mentre tra le metropoli Roma e Milano registrano bassi valori dell’indicatore (circa 45 e 57 metri per mille abitanti nel 2010).
Un altro risultato positivo proviene dal settore acqua sia per la depurazione che per i consumi: nelle città i reflui sono dotati di depuratore per oltre il 90% e il valore medio del consumo per uso domestico è diminuito negli ultimi dieci anni di circa il 20% a 66,7 metri cubi a testa.