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Neonicotinoidi. Efsa conferma i pericoli per le api

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L’autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) conferma i rischi per le api da miele, selvatiche e solitarie derivanti dall’impiego di tre pesticidi della classe dei neonicotinoidi.
Nel nuovo rapporto Efsa, dichiara il capo unità agro farmaci dell’agenzia Josè Tarazona, “sono stati identificate alcune situazioni di basso rischio, ma nel complesso è confermato il rischio per i tre tipi di api che abbiamo valutato”.

Il parere di Efsa in materia era atteso affinché Stati e Commissione Ue possano esprimersi sul divieto totale di questi principi attivi molto usati in agricoltura. Dopo alcune restrizioni già decise nel 2013, una proposta che consente l’uso dei neonicotinoidi solo in serra è già stata presentata dall’Esecutivo Ue e discussa con i paesi membri nel 2017.
Ecco il comunicato di Efsa.
«La maggior parte dei modi in cui i pesticidi neonicotinoidi vengono usati rappresenta un rischio per le api selvatiche e quelle mellifere, secondo valutazioni pubblicate oggi dall’EFSA. L’Autorità ha aggiornato le proprie valutazioni del rischio relative a tre neonicotinoidi – clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam – che sono attualmente soggetti a restrizioni nell’UE a causa della minaccia che rappresentano per le api.
Queste nuove conclusioni vanno ad aggiornare quelle pubblicate nel 2013, dopo le quali la Commissione europea aveva imposto restrizioni sull’uso delle sostanze.
Per le nuove valutazioni, che questa volta riguardano le api selvatiche (bombi e api solitarie) e le api mellifere, l’Unità “Pesticidi” dell’EFSA ha effettuato un’estesa attività di raccolta dati, che ha compreso la revisione sistematica della letteratura scientifica, per raccogliere tutte le evidenze  pubblicate dopo le valutazioni precedenti.
L’equipe ha inoltre applicato le linee guida specificamente sviluppate dall’EFSA  per la valutazione del rischio da pesticidi per le api.
Jose Tarazona, responsabile dell’unità Pesticidi dell’EFSA, ha così commentato:”La disponibilità di una quantità così estesa di dati e le nostre linee guida ci hanno permesso di giungere a conclusioni molto dettagliate.

“Nelle conclusioni c’è variabilità dovuta a fattori come le specie di api, l’uso previsto del pesticida e la via di esposizione. Sono stati individuati alcuni rischi bassi, ma nel complesso è confermato il rischio per i tre tipi di api oggetto delle nostre valutazioni”.
L’EFSA ha portato a termine le proprie conclusioni dopo aver condotto distinte consultazioni con esperti di pesticidi degli Stati membri dell’UE, i quali hanno convalidato tali conclusioni.
Come per le precedenti valutazioni, l’esposizione delle api alle sostanze è stata valutata attraverso tre vie: residui nel polline e nettare di api; deriva della polvere durante la semina/applicazione dei semi trattati; e consumo di acqua.
Tappe successive
Le conclusioni dell’EFSA saranno messe a disposizione dei gestori del rischio della Commissione europea e degli Stati membri, che prenderanno in considerazione eventuali modifiche alle attuali restrizioni sull’uso di questi pesticidi.

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