Farmacisti, medici, biologi e rappresentanti di associazioni sono in rivolta a Lecce per protestare contro l’installazione dei nuovi contatori del gas a telelettura, con tecnologia wi-fi. «Troppi rischi per la salute» dicono.
Hanno scritto un lungo e dettagliato documento al sindaco di Lecce e ad altri rappresentanti dell’amministrazione comunale per chiedere che venga immediatamente sospesa l’installazione dei nuovi contatori del gas a telelettura che useranno la tecnologia wi-fi. Potete scaricare dal Pdf allegato il documento che è stato inviato con il nome de firmatari. Invitiamo tutti i cittadini a controllare quale tipo di contatori sia stato installato nelle abitazioni e condomini e, qualora, siano presenti contatori a telelettura senza fili, fonte di elettrosmog, ad utilizzare il presente documento, modificandolo opportunamente secondo il Comune di residenza e la situazione, in modo da farlo sottoscrivere e inviarlo alle amministrazioni locali.
«La presenza nella nostra vita quotidiana di prodotti e servizi basati su tecnologie wireless che espongono tutti gli esseri viventi alle RF-CEM (RadioFrequenze – Campi ElettroMagnetici) è aumentata, negli ultimi anni, in modo esponenziale – affermano i sottoscrittori del documento di Lecce – Di pari passo si sono moltiplicate le ricerche scientifiche che evidenziano gli effetti potenzialmente nocivi per la salute umana, animale e vegetale delle RF – CEM emesse dai dispositivi wireless (wifi, smart meter, antenne per la telefonia, ripetitori, ecc). Si tratta di effetti biologici che si verificano per esposizioni notevolmente inferiori ai valori limite di legge.I sintomi più comuni sono mal di testa, insonnia, difficoltà di concentrazione, perdita di memoria e ritardi nell’apprendimento, depressione, tinnito, nausea, aumento della pressione arteriosa. Tutti sintomi che, per la loro aspecificità, spesso non vengono messi in relazione alle RF-CEM. Con il perdurare dell’esposizione gli effettivi nocivi sulla salute si accumulano fino a provocare danni neurologici permanenti (demenza precoce, Alzheimer), danni al sistema immunitario, danni al sistema endocrino, danni al patrimonio genetico e persino tumori. Inoltre, l’esposizione cronica alle RF-CEM aumenta notevolmente il rischio di sviluppare gravi sintomi irreversibili (elettrosensibilità). Attualmente si stima che, dal 3% al 5% della popolazione europea – 22 – 37 milioni di persone -, potrebbe essere affetta da elettrosensibilità e questa percentuale è ritenuta in costante aumento.
I bambini, le donne incinte, gli anziani e i soggetti con preesistenti problemi di salute sono particolarmente vulnerabili».
“Al fine di tutelare la salute pubblica ed evitare danni potenzialmente gravi è necessario adottare con urgenza misure atte a ridurre l’esposizione della popolazione ai Campi elettromagnetici”. Lo affermava già nel 2007 l’Agenzia Europea per l’Ambiente sottolineando i numerosi casi in cui la mancata adozione del Principio di Precauzione ha provocato seri e spesso irreversibili danni alla salute pubblica e all’ambiente (amianto, piombo nella benzina, fumo di sigaretta).
«Sulla stessa linea si pone il Consiglio d’Europa (2011) che, insieme ad altri organismi internazionali, invoca l’adozione del Principio di Precauzione e raccomanda la riduzione dell’esposizione alle RF- CEM. L’installazione dei nuovi contatori del gas a telelettura (smart meter) potrebbe invece aumentare l’esposizione alle RF-CEM. Come tutti i dispositivi a RF, gli smart meter (contatori intelligenti) costituiscono un rischio potenziale per la salute umana e di tutti gli organismi viventi. Poiché operano in modalità wireless, sono diversi dai contatori elettronici Enel (che utilizzano i fili della rete elettrica per la trasmissione dei dati). Gli smart meter, uno per ogni utenza, dialogano tra di loro e con un ulteriore smart meter disposto all’esterno di ciascun edificio, che a sua volta trasmette i dati ad una centralina di quartiere, in un sistema di “reti mesh” (ampio network wireless distribuito su più nodi che creano collegamenti diretti tra di loro) i cui segnali rimbalzano come palline di ping pong da uno smart meter all’altro prima di raggiungere la centralina finale. Così l’esposizione alle RF è enormemente amplificata dai contatori dei vicini. Il 90% delle informazioni trasmesse dallo smart meter non riguarda i consumi delle singole utenze ma è legato al continuo “rimbalzo” di dati che crea campi elettromagnetici pericolosi per la salute, soprattutto quando, come in questo caso, l’esposizione è cronica. Le RF emesse dagli smart meter possono interferire con la messa a terra degli edifici, generare scintille e quindi provocare incendi. Il pericolo è concreto tanto che le autorità di governo dell’Ontario (Canada) hanno deciso, nel gennaio 2015, di smantellare migliaia di smart meter. A questo proposito si ricorda che, sulla base di quanto dichiarato dai Lloyd’s di Londra e dalla compagnia di riassicurazione svizzera Swiss Re, gli assicuratori non coprono danni di qualunque natura causati da RF-CEM. Un gruppo di 54 esperti, coordinati dal professor David Carpenter, direttore dell’Istituto di Medicina Preventiva della State University of New York ad Albany, ha firmato nel 2012 un documento chiarificatore sui gravi pericoli per la salute legati all’esposizione agli smart meter. Tra questi, cinque ricercatori italiani: Fiorella Belpoggi, direttrice del Centro Ricerca sul Cancro “Maltoni” presso l’Istituto Ramazzini di Bologna, Settimio Grimaldi del CNR di Roma, Fiorenzo Marinelli del CNR di Bologna, Morando Soffritti, presidente onorario Istituto Ramazzini di Bologna e Livio Giuliani, Settore Ricerca, Certificazione e Verifica dell’INAIL. Il gruppo di studiosi ha smentito le affermazioni rassicuranti diffuse dai produttori di smart meter, sottolineando che l’esposizione cronica a basse concentrazioni di microonde (le RF sono microonde)come quelle emesse dagli smart meter possono causare danni uguali o maggiori di quelli causati dall’esposizione acuta ad alte concentrazioni delle stesse microonde. Per questa ragione numerosissimi ricercatori ed esperti raccomandano di applicare con urgenza il Principio di Precauzione già invocato dal Consiglio d’Europa, e di evitare l’installazione dei contatori intelligenti. La protesta contro gli smart meter è diffusa nei Paesi in cui se ne è iniziata o prevista la messa in opera. Tra le decisioni a livello politico adottate in difesa della salute pubblica citiamo la scelta di dieci contee della California e di 39 municipi della British Columbia (Canada) di vietarne l’installazione. Il business colossale che implica la sostituzione dei vecchi contatori con i nuovi smart meter è stimabile in Italia intorno ai 2-3 miliardi di euro; tale somma, con buona probabilità, sarà pagata dagli utenti. Infatti, nel rapporto dell’ottobre 2011 dell’Istituto per la Competitività – Area Energia -, si legge che, per i distributori, l’installazione degli smart meter può avere un ritorno economico entro 30 anni e che tale periodo può essere ridotto solo e soltanto se il costo dell’operazione viene trasferito immediatamente in bolletta!».