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No Tav, in decine di migliaia a Torino

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Il movimento No Tav ha definito «uno straordinario successo» la manifestazione tenutasi sabato 8 dicembre a Torino per protestare contro il progetto dell’Alta Velocità in Val Susa. In decine di migliaia al corteo.
Le cifre non sono concordi, come spesso accade. Alcuni media mainstream parlano di 40-50mila persone, i No Tav parlano di 70mila persone alla manifestazione che si è tenuta a Torino per dire no alla Tav. Ma la cosa assolutamente certa è che manifestazioni e corteo hanno rispettato le attese del Movimento, perchè le strade del capoluogo piemontese si sono riempite.
«La valle ha invaso Torino che si tinge dei colori notav – hanno detto i manifestanti – Lo slogan è chiaro: c’eravamo, ci siamo e ci saremo sempre. L’idea di futuro di una cricca di industriali alla canna del gas non rappresenta la Val Susa, non rappresenta Torino e non rappresenta questo paese. Messa in sicurezza dei territori, investimenti nella scuola e nella sanità, tutela dell’ambiente queste sono le priorità che si leggono sui cartelloni e gli striscioni. Una piazza dai 0 agli 80 anni tutte le anime di un movimento che è diventato un incubo per tutti e 19 i governi che ha visto passare nella sua lunga storia. Un diverso modo di vivere insieme e di immaginarsi un futuro radicalmente diverso dal disastro economico, etico ed ecologico degli ultimi trent’anni. Sarà una data storica».
Hanno sfilato sigle provenienti da tutta Italia insieme a numerosi amministratori 5 Stelle. Era presente anche il vicesindaco di Torino Guido Montanari, dietro uno striscione con la fascia tricolore.
Nel tardo pomeriggio è arrivato il tweet della sindaca Chiara Appendino: «Oggi a Torino è tornata in piazza una comunità che da trent’anni si batte contro il Tav, una grande opera che rappresenta un modello di sviluppo del passato a fronte di un mondo che sta cambiando molto velocemente con prospettive inedite. A manifestare c’erano giovani, donne, professionisti, cittadini, dalla Val Susa e non. Persone che vogliono ribadire che un futuro disegnato su un modello di sviluppo alternativo, sostenibile e collettivo è possibile. E che non può essere rappresentato dalla linea Torino-Lione». «Si tratta di una prospettiva che condivido pienamente – ha aggiunto – motivo per cui non ho mai esitato a ribadire la mia contrarietà all’opera e la vicinanza a chi condivide queste istanze».
Dal palco è arrivato anche il saluto dello scrittore Erri De Luca ed è intervenuto il vicesindaco di Napoli Enrico Panini che porta l’appoggio del sindaco partenopeo Luigi de Magistris.

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