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Petizione dei cittadini per salvare il bosco vicentino dalla TAV

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Il Comitato di cittadini del Quartiere Ferrovieri di Vicenza ha lanciato una petizione per evitare l’abbattimento del Bosco Lanerossi, che ospita fauna  flora, con alberi secolari. I lavori del treno ad alta velocità prevedono, spiega il comitato, di abbattere e spianare il bosco.
Petizione dei cittadini per salvare il bosco vicentino dalla TAV

Il Comitato di cittadini del Quartiere Ferrovieri di Vicenza ha lanciato una petizione per evitare l’abbattimento del Bosco Lanerossi, che ospita fauna  flora, con alberi secolari. I lavori del treno ad alta velocità prevedono, spiega il comitato, di abbattere e spianare il bosco.
«Il Bosco Lanerossi nasce nell’area che costituiva il parco dell’ex Pettinatura Lanerossi, chiusa dal  1994 e ormai abbandonata, ampia circa 60 mila metri quadrati – scrivono dal Comitato nel testo della petizione – Nell’ultimo trentennio, grazie all’abbandono del luogo, la natura ha preso il sopravvento sull’area,  che è ora un bosco selvaggio in cui la biodiversità ha prosperato. Tra i vari esemplari animali sono  presenti tassi, caprioli, numerosi uccelli e insetti di ogni genere e tipo, cui fanno da habitat alberi secolari maestosi e almeno 75 specie vegetali di una cinquantina di famiglie diverse. In particolare è presente un Liquidambar styraciflua secolare della circonferenza di 4,20 metri e un’altezza stimata di 18/20 metri, per cui è stato iniziato l’iter per il riconoscimento come albero monumentale».
«Stando al progetto di RFI e Iricav Due (General Contractor a cui è affidata la progettazione e la  realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta capacità veloce Verona-Padova) la zona  interessata dal cantiere industriale sarà proprio quella boschiva, dove si prevede di creare  un’enorme spianata di terra battuta e cemento di 11.320 mq e di lasciare solo 50 mq di area verde – prosegue il Comitato – Il Bosco rappresenta un polmone verde patrimonio di tutta la città, che non sarà possibile  ripristinare una volta abbattuto. Le compensazioni promesse nelle relazioni tecniche del progetto non sono all’altezza del valore 
ambientale del Bosco attualmente esistente: la complessità dell’ecosistema esistente non è compensabile con nuove piantumazioni artificiali. Quest’area è una palestra di studio a livello universitario per come la natura è riuscita a prendere il soppravento in un luogo industrializzato. Il bosco dev’essere salvato salvaguardando la biodiversità esistente. Non è accettabile che una ricchezza naturale simile venga abbattuta per fare spazio a un cantiere industriale che, per definizione, è un’opera temporanea».
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