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PFAS: cosa sono e dove si trovano

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Greenpeace ha avviato una raccolta firme per chiedere al governo italiano di vietare i PFAS, sostanze Poli- e Per-fluoroalchiliche, che l’associazione definisce «nemici invisibili di salute e ambiente». Ecco cosa sono e dove si trovano.
PFAS: cosa sono e dove si trovano

Cosa sono i PFAS

«Per sostanze Poli- e Per-fluoroalchiliche (PFAS) si fa riferimento a un ampio gruppo di sostanze chimiche di sintesi, prodotte unicamente dalle attività umane e che non esistono in natura. Non esiste un consenso unanime sulla loro definizione ma possiamo annoverare un numero di sostanze compreso tra 4700 e oltre 10 mila» lo spiega Greenpeace

Perché vengono usati?

«Sin dalla loro introduzione sul mercato globale a partire dalla metà del secolo scorso, i PFAS hanno trovato un massiccio impiego perché conferiscono proprietà idro- e oleo-repellenti. Queste sostanze sono utilizzate per la loro capacità di respingere sia i grassi che l’acqua, per le loro proprietà ignifughe, per la loro elevata stabilità e resistenza alle alte temperature, grazie al loro legame carbonio-fluoro. Oggi però, nella maggior parte dei trattamenti in cui i PFAS vengono impiegati esistono alternative più sicure» prosegue Giuseppe Ungherese dell’associazione ambientalista.

In quali settori vengono impiegati?

Greenpeace spiega che «i PFAS trovano un massiccio impiego in una vasta gamma di applicazioni industriali e prodotti di largo consumo, tra cui:
  • imballaggi alimentari, padelle antiaderenti, filo interdentale, carta forno, farmaci, dispositivi medici, cosmetici;
  • capi di abbigliamento, prodotti tessili e di arredamento, capi in pelle;
  • nell’industria galvanica (in particolare cromatura), scioline, cosmetici, gas refrigeranti, nell’industria elettronica e dei semiconduttori, nell’attività estrattiva dei combustibili fossili, in alcune applicazioni dell’industria della gomma e della plastica, nelle cartiere, nei lubrificanti, nei trattamenti anticorrosione, nelle vernici, in prodotti per l’igiene e la pulizia e nelle schiume antincendio.
Ma l’elenco potrebbe essere molto più lungo…».

Perché sono un pericolo?

«Queste sostanze vengono chiamate “inquinanti eterni”: una volta dispersi nell’ambiente si degradano in tempi lunghissimi e possono contaminare fonti d’acqua e coltivazioni. In molti comuni del veneto, i PFAS sono già stati trovati negli alimenti, nell’acqua potabile e nel sangue delle persone. Purtroppo l’esposizione ai PFAS è stata associata a una serie di effetti negativi sulla salute, tra cui problemi alla tiroide, diabete, danni al fegato e al sistema immunitario, cancro al rene e ai testicoli e impatti negativi sulla fertilità» aggiunge Greenpeace.

Greenpeace chiede al governo italiano di mettere al bando i PFAS con una legge che ne vieti la produzione e l’utilizzo in tutta Italia. QUI per saperne di più

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Sul numero di aprile della rivista Terra Nuova trovi una intervista a una delle fondatrici del movimento Mamme No PFAS che approfondisce la problematiche. 
QUI trovi il libro del giornalista Andrea Tomasi, “Le insospettabili che rapirono Salvini”, un docu-romanzo che a una storia ironica e di fantasia affianca la trattazione della problematica degli PFAS in Italia.

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