Più inquini e più paghi!
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A quanto pare c’è chi per affrontare la crisi economica europea considera la reale opportunità di una una tassazione di tipo ecologico. Le organizzazioni non governative che fanno capo alla Fondazione europea sul clima, al Green Budget Europe e alla Vivid Economics hanno redatto un rapporto che illustra i costi e i benefici di una politica fiscale basata
sulle emissioni di CO2. Una tassa diretta sulle emissioni di CO2 oltre a stimolare la riduzione di anidride carbonica e ad incentivare la crescita e gli investimenti nella green economy, secondo gli autori del rapporto sarebbe più efficace e meno vessatoria nei confronti dei cittadini comuni. “Le attività economiche in generale – sostengono gli esperti – verrebbero danneggiate meno da una tassa sull’energia che da una sul reddito o da un aumento dell’Iva”. Nel rapporto non si nasconde che un aumento della bolletta energetica graverebbe, anche in modo quasi insostenibile, sulle fasce della popolazione a più basso reddito, ma a questo problema si dovrebbe poter porre rimedio con un’opportuna politica di sgravi fiscali.
La relazione è stata approvata da un nutrito panel di qualificati esperti europei. Tra questi l’ex ministro delle Finanze tedesco, Hans Eichel, l’ex vice cancelliere austriaco, Josef Riegler, e l’ex vice primo ministro ceco, Martin Bursik, che ha già scritto ai leader europei invitandoli a introdurre una tassa sulle emissioni per ridurre il deficit dell’eurozona.
Il problema energetico diventa ogni giorno sempre più sentito, con più tassazione da una parte, e con un maggior costo imputabile all’aumento di prezzo delle fonti fossili. Investire soldi sul risparmio energetico diventa sempre molto più sensato. Molto meglio che tenere i soldi in banca…