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Più treni e meno camion!

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Legambiente insiste sulla necessità di incentivare il traffico su rotaia, anche nelle tratte transalpine. Ma la Tav non serve. Bisogna adottare il protocollo Trasporti delle Alpi!
Manifestare contro un’opera inutile come la Tav Torino-Lione non significa osteggiare il traffico su rotaia. Tutt’altro. “Si lasciano deperire le ferrovie transalpine, anche a fronte di recentissimi investimenti per ammodernarle come nel caso delle linee del Moncenisio e di Tarvisio, che sono utilizzate per meno di un quarto della loro capacità” commenta il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.
Secondo la principale associazione ambientalista italiana è ora di ratificare il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi, per richiedere un impegno preciso a favore del trasporto su ferro. 
La ratifica italiana della Convenzione delle Alpi – il trattato per lo sviluppo sostenibile dell’area alpina che impegna le Parti contraenti (i Paesi alpini e la UE) ad adottare misure di tutela dell’ambiente montano – risale al 1999. Il protocollo relativo ai Trasporti impegna le Parti a non realizzare nuove grandi strade di attraversamento alpino ma, al contrario, a trasferire quote di trasporto merci dalla strada al ferro, così da utilizzare al meglio la capacità delle ferrovie di valico.
“Ratificare finalmente il protocollo significherebbe alleggerire l’impatto ambientale dei 7 milioni di mezzi pesanti ogni anno, attraverso i valichi alpini, trasportano quasi 100 milioni di tonnellate di merci: più del doppio delle merci trasportate via ferro” spiega Vittorio Cogliati Dezza.
“Invertire il rapporto ferro gomma dovrebbe essere una priorità della politica dei trasporti del nostro Paese, e in questo senso andrebbero cancellati i sussidi che sono stati invece recentemente confermati al trasporto su gomma – aggiunge il presidente di Legambiente -. Sono 13 anni che il Parlamento italiano, sotto la pressione della lobby degli autotrasportatori, continua a respingere il protocollo Trasporti che tutti gli altri Paesi confinanti hanno da tempo ratificato”.

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