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Proteste a Piombino per dire no al rigassificatore

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Proteste a Piombino, in provincia di Livorno, per dire no alla collocazione nel porto di una nave di rigassificazione. La manifestazione di sabato 18 giugno si è tenuta sia sulla terraferma che con alcune barche in mare. Anche il sindaco di Piombino si è detto contrario al progetto.
Proteste a Piombino per dire no al  rigassificatore
Proteste a Piombino, in provincia di Livorno, per dire no alla collocazione nel porto di una nave di rigassificazione. La manifestazione di sabato 18 giugno si è tenuta sia sulla terraferma che con alcune barche in mare. Anche il sindaco di Piombino si è detto contrario al progetto.
«Sotto il sole a picco di una mattina di giugno dalle temperature agostane le voci del “no” sono quelle dei sindaci del territorio e a ruota dei rappresentanti dei comitati che in questi anni si sono attivati su temi caldi come la discarica, i tagli alla sanità e la siderurgia. Un coro in cui cambiano gli accenti e dividono le appartenenze, salvo su un punto: quell’impianto in porto sarebbe una sciagura» scrive il quotidiano Il Tirreno.
Il quotidiano fornisce anche dettagli sulle caratteristiche e il funzionamento del rigassificatore: «Nelle aree nuove del porto commerciale si prevede di installare il rigassificatore galleggiante di media taglia, capace di lavorare 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno, che per funzionare utilizzerà un sistema ad anello aperto. Questo vuol dire che preleverà l’acqua di mare per riportare la temperatura del gas a quella ambiente, portandolo così dallo stato liquido a quello gassoso. Il ciclo prevede anche l’impiego di ipoclorito di sodio. Il rifornimento avverrà una volta a settimana e le operazioni di accosto, trasferimento del Gnl e ripartenza dovrebbero richiedere 48 ore. Intorno alla nave sarebbero preclusa ogni altra attività, in un raggio indicativo di circa 250 metri. Il gas verrebbe immesso nella rete di distribuzione nazionale attraverso una tubazione di 8 chilometri, da interrare a una profondità media di cinque metri. Su tutto questo nei prossimi quattro mesi la Regione si muoverà per raccogliere tutte le autorizzazioni necessarie. L’istruttoria coinvolge una trentina di enti. Obiettivo: entrata in funzione dell’impianto a maggio 2023».
Il sindaco di Piombino sulla sua pagina Facebook ha espresso anch’egli contrarietà al progetto e, tra le altre cose, ha scritto: «I sentimenti prevalenti sono la delusione e la frustrazione di vedere la propria comunità ignorata ancora una volta. L’abbiamo detto negli scorsi mesi e l’abbiamo ribadito oggi: Piombino è la scelta sbagliata. Un rigassificatore nel nostro porto rappresenta un pericolo per la sicurezza nonché un danno economico, sociale, ambientale e turistico per una città che sta con fatica cercando di rialzarsi da una crisi attraverso la diversificazione. Una città che è già stata penalizzata a sufficienza in nome delle esigenze del sistema Paese».

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