Protocollo di Kyoto: obiettivo raggiunto e superato!
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Chi bisogna ringraziare? in primo luogo la crisi economica, è una constatazione un po’ amara ma è così, la riduzione della produttività porta con sé una riduzione dei consumi energetici. La crisi non rappresenta però l’unico fattore, e forse nemmeno quello più determinante. Analizzando i dati degli ultimi 7-8 anni, la Fondazione ha rilevato un netto miglioramento delle performance ambientali del sistema economico nazionale. Un miglioramento confermato dagli indicatori di intensità carbonica ed energetica del PIL, che proprio negli ultimi anni registrano tassi crescenti di riduzione delle emissioni di gas serra e dei consumi energetici per unità di Prodotto Interno Lordo. Un’accelerazione che corrisponde al recente cambio di passo nel campo delle politiche sulle fonti rinnovabili, il cui contributo è raddoppiato in cinque anni, e sull’efficienza energetica, che ha consentito una riduzione della domanda energetica stimata tra 5 e 15 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.
Il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo è il frutto non solo di politiche e misure di settore, come quelle sugli incentivi alle fonti rinnovabili e agli interventi di efficientamento negli edifici, ma anche di più ampio processo di dematerializzazione dell’economia in corso, guidato dalla diffusione di prodotti e servizi a minore intensità di consumo di risorse ed energia, come anche a comportamenti individuali più sensibili ai temi della tutela ambientale e del risparmio. In Italia la produttività dei materiali, ossia la quantità di ricchezza generata per unità di risorsa consumata, tra il 2000 e il 2009 è cresciuta di circa un terzo, da 1,5 a oltre 2 euro per kg di materia consumata dall’economica nazionale.