"No alle pale eoliche nel canale di Otranto"
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Ecco il testo della lettera aperta:
Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Ter ritorio e della Salute del Cittadino
Forum Ambiente e Salute del Grande Salento (province di Lecce, Brindisi, Taranto)
Comitato Nazionale contro fotovoltaico ed eolico nelle aree verdi
Save Salento – Associazione Salviamo il Salento
La Regione Puglia fermi il mega impianto eolico off-shore previsto al largo di Tricase
Non possono e non si devono applicare due pesi e due misure differenti tra il Nord ed il Sud della Puglia!
e ben più catastrofiche conseguenze internazionali, nella malaugurata ipotesi di una sua realizzazione, per la tutela degli uccelli, e sul turismo; le stesse istanze di tutela e criticità che hanno portato nei giorni scorsi saggiamente al blocco dei medesimi impianti progettati al largo di Manfredonia (Nord della Puglia)!
Appello anche:
-) al Ministero dell’Ambiente, (come anche al Ministero dei Beni Culturali e Soprintendenza al Paesaggio per la Puglia), cui si chiede di esprimere il diniego definitivo tombale nei confronti di quest’imponente sproporzionata opera industriale privata che comprometterebbe l’integrità del mare del sud Italia, il Canale d’Otranto, e degli habitat delle sue specie, Cetacei, Foca monaca, Tartarughe marine, ecc., e che comporterebbe inoltre l’uccisione di innumerevoli esemplari di volatili anche di avifauna iper-protetta da trattati internazionali, uccelli di tre continenti, come si potrà approfondire più in dettaglio nel seguito del qui presente testo; non solo, un progetto che danneggerebbe profondamente il paesaggio goduto dal Parco costiero Otranto Santa Maria di Leuca, da Otranto borgo UNESCO, e dei coni visuali protetti di Torre Sant’ Emiliano e del Santuario di Santa Maria di Leuca come nel testo meglio dettagliato; criticità e richieste di diniego alle autorizzazioni presenti anche in un interrogazione parlamentare presentata i Ministri dall’ Ononorevole Elisabetta Zamparutti deputata della Commissione Ambiente della Camera, già in data 11 maggio 2010, e sottoscritta da altri cinque parlamentari sempre del PD – gruppo dei Radicali Italiani
(testo dell’ Interrog. Parlam.: http://parlamento.openpolis.it/atto/documento/id/44218 )
-) al Commissario Prefettizio di Tricase, cui si chiede di adottare ogni provvedimento atto a scongiurare ed impedire l’autorizzazione e la realizzazione di questo impianto dal pesantissimo impatto su tutta la comunità, sul suo pluridecennale futuro e sulla sua più florida economia, quella turistica, oggi messi, così tanto, in forse da forze politico-imprenditoriali non ben definite, ma pronte a cavalcare maree di falsità pur di portare in porto, questi progetti a vantaggio di pochi, pochissimi, e a danno invece di tutti;
-) al neo-istituito Ente del Parco naturale costiero Otranto Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, parco naturale costiero prospiciente questo impianto, si chiede di adottare ogni provvedimento atto a scongiurare ed impedire l’autorizzazione e la realizzazione di queste torri off-shore che per i loro molteplici impatti in loco e a distanza comprometterebbero irreparabilmente l’immagine e la stessa ragion d’essere del Parco, come di seguito meglio dettagliato; ed impedire qualsiasi suo attraversamento a terra da parte di opere di infrastrutturazione, quali cavidotti e cabine di trasformazione, connesse a questo impianto;
-) lo stesso appello alla Capitaneria di Porto , cui si chiede di opporsi con forza ed in ogni sede alla realizzazione di questo impianto per le ragioni sotto menzionate, inerenti la sicurezza della navigazione tra Adriatico e Ionio.
Per comprendere e toccare con la mano dell’immaginazione l’impatto di questo impianto di iniziali progettate 24 torri ben più alte ciascuna di 100 m sul livello del mare, ed illuminate in testa a mo’ di fari hi-tech, si consideri che il faro storico sul promontorio di Leuca ha la lanterna in sommità a 102m sul livello del mare! La bella struttura ottocentesca del faro del 1886, che si eleva su un paesaggio mozzafiato è però alta solo 48 m da terra, e raggiunge tale altezza dela lanterna (102 m s.l.m.) sul livello medio del mare, solo grazie al fatto che si eleva su un altissimo promontorio!!! Ciascuna torre eolica dal mare è più alta dell’intero faro più l’altezza dell’ intero promontorio di Leuca, il suggestivo Capo Japigio chiamato!
Inoltre si consideri che la luce e dunque il faro stesso di Leuca, anche a seguito della curvatura terrestre, è visibile fino a 34 miglia, mentre tutte le torri eoliche dell’ impianto in progetto distano dalla costa un numero di miglia decisamente inferiore, e la costa salentina del Canale d’Otranto è una costa alta e rocciosa, e città come Castro sorgono su promontori costieri, aspetti che ne aggravano ancora di più la visione delle torri e dunque il loro impatto; un impatto grave che tentano gravemente di sottostimare coloro che a vario livello sono interessati alla perpetrazione di tale impianto!
E’ un impianto inoltre quello in oggetto che danneggia e rende pericolosa la navigazione in un tratto tra i più trafficati del Mediterraneo, per cui si sollecita l’espressione di responsabili e preventivi dinieghi alle autorizzazioni e alla sua realizzazione da parte della Capitaneria di Porto.