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Ruspe e camion inquinano

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I mezzi impiegati nei cantieri di lavoro sono molto più inquinanti degli autoveicoli comune, perché non dotati di filtri antiparticolato. Un’inizativa tedesca per sconfiggere l’inquinamento urbano
Di solito ci arrabbiamo solo per i gas di scarico delle macchine private. E ci dimentichiamo di ruspe, camion e bulldozer che continuano a scaricarci impunemente lo smog in faccia, proprio sotto la finestra di uffici e appartamenti. In Italia la Regione Lombardia ha previsto incentivi per dotare di filtro antiparticolato i mezzi diesel di cantiere, ma si tratta di un’iniziativa isolata. In Germania l’argomento è invece diventato di carattere nazionale e si sta discutendo per l’introduzione di norme più restrittive a livello nazionale.
Il sindacato tedesco IG BAU (Bauen Agrar Umwelt) insieme alla fondazione Deutsche Umwelthilfe (DUH) durante la settimana dell’ambiente hanno lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione per introdurre l’obbligo di filtri antiparticolato per i veicoli diesel impiegati nei cantieri di lavoro.
Il particolato sottile PM10 o PM 2,5 è molto insidioso per la salute, e la sua diffusione proviene soprattutto dalla combustione dei motori diesel, che nei mezzi privati più moderni vengono dotati di filtri antiparticolato, cosiddetti FAP. Ma perché non considerare anche i mezzi di lavoro? Secondo la Deutsche Umwelthilfe nelle città tedesche le emissioni provenienti da ruspe e automezzi da lavoro superano quelle del traffico urbano. Finora non ci sono delle regole restrittive per questi mezzi, tranne nei casi in cui i lavori vengano eseguite in spazi chiusi come gallerie, tunnel e locali non aerati.
IG Bau e DUH hanno richiesto al governo federale di estendere le norme che regolano le emissioni inquinanti degli autoveicoli anche a questi mezzi. La tecnologia sarebbe da tempo conosciuta e a portata di mano. Basta un po’ di volontà, e soprattutto di conoscenza del pericolo a cui andiamo incontro.

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