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Sempre più bici, ma c’è troppo pericolo

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Il numero di biciclette vendute ha superato quello delle automobili, ma tra le vittime della strada ci sono sempre più ciclisti. Lo Stato non tutela chi sceglie la bicicletta…
Nel 2011 in Italia si sono vendute più bici che auto. Lo storico sorpasso, che non si registrava dal dopoguerra, è stato di circa duemila biciclette in più: 1.748.143 le auto vendute, 1.750.00 le bici che gli italiani si sono portati a casa.
Ma chi pedala in Italia lo fa a suo rischio e pericolo: prima c’è stata la sentenza 7970/2012 della Cassazione che ha stabilito che non è risarcibile il lavoratore che subisce un infortunio mentre va al lavoro usando la bici, se lo stesso percorso è servito da mezzi pubblici.
Poi è arrivata la doccia gelata dei dati Aci-Istat sugli incidenti stradali nel 2011 a confermarci che l’Italia non è un Paese attrezzato per le bici, anche se riscuotono un sempre crescente successo.
Secondo la ricerca Aci-Istat da una parte sono calati i numeri dei decessi sulle strade (-5,6%), mentre dall’altra parte il numero di biciclette coinvolte in incidenti stradali con lesioni a persone è aumentato del 12%; quello dei ciclisti morti è aumentato del 7,2% e dell’11,7% quello dei feriti.
Gli incidenti stradali che coinvolgono autoveicoli sono diminuiti su autostrade e strade extraurbane, grazie ai limiti e ai controlli, uniti alla diminuzione del traffico dovuta alla congiuntura economica, mentre per le due ruote il problema sono le strade cittadine, dove la mancanza di piste ciclabili, la scorrettezza dei guidatori e spesso la scarsa manutenzione del fondo stradale falciano gli appassionati dello spostamento “leggero”.
Fonte: Valori

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