Si muore di caldo
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L’ondata di calore miete vittime, ma la colpa ricade su di noi.
È questo il giudizio di un team di scienziati dell’università di Oxford, che attraverso modelli climatici ha tentato di stimare il numero esatto di morti causate dalle emissioni di gas serra, durante l’estate del 2003. Lo studio, pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters, si concentra in particolare modo su Parigi: le vittime dell’ondata di calore in quell’anno furono 735 e di queste 506, oltre i due terzi, sono ascrivibili al mutamento del clima. A Londra l’impatto del cambiamento climatico risulta invece essere più lieve con 64 vittime su un totale di 315, pari a circa una su cinque.
Sui dati c’è poco da discutere, viviamo in un Pianeta che ha un grado in più di temperatura globale rispetto ai livelli preindustriali. Adesso però possiamo anche contabilizzare con maggiore esattezza quanto costa in termini di salute e vite umane il cambiamento globale causato dall’uomo.
Esposizione – Durante i giorni in cui è previsto un rischio elevato, livello 2 o 3, e per le successive 24 o 36 ore, si consiglia di non uscire nelle ore più calde, dalle 12 alle 18, soprattutto ad anziani, bambini molto piccoli, persone non autosufficienti o convalescenti.
In casa – Per proteggersi dal calore del sole utilizzate tende o persiane e mantenete il climatizzatore a 25-27 gradi. Se usate un ventilatore non indirizzatelo direttamente sul corpo.
Alimentazione – È importante bere e mangiare molta frutta ed evitare bevande alcoliche e caffeina. Si raccomanda di consumare pasti leggeri.
Abbigliamento – Vi consigliamo di indossare abiti e cappelli leggeri e di colore chiaro all’aperto evitando le fibre sintetiche. Se in casa c’è una persona malata fate attenzione che non sia troppo coperta.