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Tira una brutta aria: smog in aumento

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Troppo smog e polveri sottili nelle città italiane. Secondo Legambiente nel 2011 la situazione è addirittura peggiorata. Critica la Pianura Padana. L’aria si fa a irrespirabile con rischi per la salute
Siamo assediati dallo smog. Ed inesorabilmente peggiora, nel 2011, la qualità dell’aria nelle città italiane. L’allarme arriva dal dossier ‘Mal’arià di Legambiente sull’inquinamento, da cui emerge che il 67% dei capoluoghi di provincia monitorati non ha rispettato il limite consentito di superamenti della soglia di Pm10, con un aumento del 12% rispetto al 2010. Come dimostra la letteratura scientifica a rimetterci sono soprattutto le fasce debole, di anziani e bambini.
Il dossier ha esaminato 82 città, rilevando che 55 hanno oltrepassato il numero soglia dei 35 superamenti all’anno consentiti dalla legislazione europea. Grave il bilancio sanitario. Tra i 39milioni di abitanti complessivi di queste città, se si considera solo le polveri ultrafini PM 2,5 sono 19 mila sono le morti ad esse riferibili, di cui 15 mila deriverebbero dall’aggravarsi di malattie cardiovascolari.
Neanche a dirlo la zona più critica rimane l’area della Pianura Padana : tutti i capoluoghi lombardi hanno superato il ‘bonus’ dei 35 giorni; in Piemonte si salva solo Verbania, in Veneto Belluno, in Emilia Romagna Cesena e in Friuli Venezia Giulia Gorizia. Il problema delle polveri sottili è più presente a Torino, dove sono stati registrati 158 superamenti dei limiti nella centralina peggiore. Al secondo posto, con 131 superamenti, c’é Milano, dove da lunedì scorso ha preso il via l’Area C, che prevede un ticket di ingresso da 5 euro nel centro della città per tutte le auto, escluse ibride e ametano, dal lunedì al venerdì.
Al terzo posto della triste classifica segue Verona con 130 superamenti registrati nella centralina peggiore della città Oltre i 100 superamenti anche Alessandria, Monza, Asti, Brescia, Vicenza, Cremona, Frosinone, Mantova, Pavia e Treviso. Roma, dove nei primi due giorni di questa settimana sono tornate le targhe alterne.
Le pianure sono ormai diventati degli imbuti in cui ristagna l’aria cattiva. Molto inquinate risultano anche le pianure industriali della Toscana, come la piana di Capannori o della conca che introduce all’area di Prato e Firenze: così il piccolo comune di Montale (Pt) ha fatto registrare ben 64 superamenti.
Non è solo il traffico sul banco degli imputati, almeno per la città capoluogo della Toscana: i risultati ci dicono che a Firenze il riscaldamento in termini percentuali ha più o meno lo stesso peso dei trasporti per quanto attiene il PM10. «Quando il livello d’inquinamento supera i limiti la risposta è sempre la stessa: blocchi del traffico che tamponano solo l’emergenza, ma nessun piano concreto che preveda una progressiva diminuzione del traffico privato” hanno dichiarato da Legambiente. Firenze non è l’unica città dove l’inquinamento prodotto da caldaie e camini ha addirittura superato il contributo delle automobili, l’esempio ancora più evidente viene da Bolzano, Ancona, Trento e Cagliari.
Per Venezia e Trieste invece il maggior carico emissivo proviene dalle industrie. Si salvi chi può.
Fonte: Legambiente

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