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Tirreno Power, la centrale della discordia: il film

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Ecco il documentario sulla Centrale Tirreno Power di Vado Ligure e Quiliano. Lorenzo Martellacci e Davide Rossi, grazie a un progetto di crowdfunding, cioè raccolta di fondi dal basso, stanno realizzando un’opera che documenta l’ennesimo caso di contrapposizione tra salute e lavoro. 
Lasciamo che siano Lorenzo e Davide a raccontare il loro progetto.
Il progetto: 
L’11 marzo 2014 viene sospesa l’AIA (autorizzazione integrata ambientale) concessa a Tirreno Power da parte del ministero dell’ambiente, e la centrale è sequestrata. La procura di Savona indaga diversi dirigenti per disastro ambientale e omicidio colposo.
Da qui siamo partiti, pochi giorni dopo gli avvenimenti che hanno colto tutti di sorpresa, per raccontare la realtà di Vado Ligure, Quiliano e Savona. Una situazione poco conosciuta, rispetto ad altre realtà che hanno conquistato le prime pagine dei giornali, ma che nella sua unicità rappresenta l’ennesimo caso emblematico di contrapposizione tra salute e lavoro.
L’intento è la realizzazione di un documentario che tratteggi gli elementi che in questa storia sono messi in gioco: il lavoro (attraverso le parole degli operai), la salute (grazie all’intervento delle associazioni che se ne curano) e la quotidianità (registrata nei luoghi di aggregazione e di consumo, ma anche attraverso delle eccezioni).
Il documentario racconta un luogo preciso, Vado Ligure, fortemente caratterizzato dall’influenza della centrale a carbone Tirreno Power. Il lavoro non si concentra sulla Storia del sito industriale, tenta invece di raccontare il presente nell’anno decisivo per la sorte dell’impianto. Il 2014 infatti, è stato l’anno che ha visto la chiusura dei gruppi a carbone da parte della magistratura. Il declino della produzione industriale ha investito l’area, portando sindacati e lavoratori a difendere l’ultimo grande impianto industriale della zona.
Invece, vista la crescente consapevolezza sociale dei rischi provocati dalla combustione del carbone, la comunità ha iniziato a organizzarsi in comitati e movimenti di lotta per la chiusura dell’impianto e di sensibilizzazione sul problema soprattutto nei confronti di chi ha subito danni da inquinamento ambientale.
In particolare l’associazione “Medicina Democratica” ha iniziato la raccolta di cartelle sanitarie da poter presentare come materiale giuridico a favore della tesi che correla la centrale all’aumento del tasso di mortalità percentuale medio, il più alto della Liguria.
Attraverso la voce delle persone coinvolte (lavoratori, comitati cittadini, esperti di salute pubblica) ci viene mostrato il quadro generale sulla questione, sulle sue particolarità e unicità.
L’impianto termoelettrico e le sue ciminiere fanno parte dell’immaginario savonese. Da ogni punto di osservazione riempiono l’orizzonte con la loro presenza. Da un lato, la tradizione operaia della città ha visto nella centrale il punto saldo di una catena produttiva che impiegava migliaia di persone che con orgoglio producevano energia. Dall’altro, nel corso dei decenni quei due ingombranti pennacchi fumanti sono diventati il simbolo della diffusione tra la popolazione di malattie tanto malefiche quanto inarrestabili. Lo stesso simbolo, pervasivo e ingombrante, visto in luce opposta ha creato due linee di pensiero.
Lo scontro tra operai e cittadini si delinea come l’ennesima “guerra tra poveri”. Sono loro, infatti, gli unici a subire quotidianamente gli effetti di una realtà instabile, che crea da una parte problemi alla salute e dall’altra problemi di occupazione. Nella contrapposizione errata tra salute e lavoro si materializzano una volta di più gli errori protratti negli anni da parte di una classe politica e dirigente spesso cieca, o non curante dei veri bisogni dei cittadini. E’ questo il brutto male che si “respira” a Vado come in molti altri luoghi d’Italia.
La cronaca:
Il nostro lavoro documentario si è concentrato sulla strettissima attualità. I rivolgimenti che hanno visto un cambiamento di scenario in quest’ultimo anno sono stati la scintilla che ci ha portato a voler realizzare questo lavoro. Come detto, poche settimane dopo la chiusura siamo partiti e abbiamo iniziato a girare, portando avanti questo lavoro di documentazione che non abbiamo ancora terminato.
Intendiamo dare qualche sintetico riferimento a quelle persone che non conoscono la situazione, basandoci sui principali avvenimenti dal 2000 ad oggi.
2002 ♦ La centrale passa dalla proprietà statale Enel ad una cordata di imprenditori privati sotto il nome di Tirreno Power;
2005 ♦ La proprietà attiva il circuito combinato che prevede l’utilizzo di metano per il funzionamento dei gruppo 1 e 2 che sino ad allora avevano funzionato a olio combustibile. Inoltre viene proposto l’ammodernamento del carbonile e la sua copertura;
2007 ♦ Viene proposta l’ipotesi di ampliamento della centrale con l’aggiunta di un nuovo gruppo a carbone;
2009 ♦ Primo ricorso al Tar del Lazio dei comuni di Vado e Quiliano insieme a Regione Liguria e l’associazione onlus “Uniti per la salute”, contro l’ipotesi ampliamento;
2011 ♦ La regione cambia l’iniziale posizione e apre all’ipotesi di ampliamento per la realizzazione di un nuovo gruppo a carbone da 450MW. Contestualmente la procura di Savona apre due fascicoli di inchiesta per omicidio colposo e disastro ambientale;
2012 ♦ Viene rilasciata l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA);
2013 ♦ Vengono indagati dirigenti della centrale nel filone d’inchiesta per disastro ambientale;
2014 ♦ Il procuratore capo di Savona Francantonio Granero afferma che sarebbero da attribuire alla centrale 450 morti e 1700 
ricoveri per malattie respiratorie nel periodo 2005 e il 2012. L’ 11 marzo la centrale viene posta sotto sequestro. 
Perché finanziare il progetto:
Siamo due giovani videomakers indipendenti che hanno portato avanti il proprio lavoro sino ad oggi solo con la passione e la voglia di raccontare una storia che ha la necessità di essere conosciuta, e divulgata. Per vedere completato il documentario mancano ancora parte delle riprese, tutta la fase di montaggio e post-produzione (audio e video) e la distribuzione a mezzo DVD. Contribuendo ci aiuterete a completare questa opera che ci ha impegnato per diversi mesi, noi, che poche settimane dopo la decisione del Gip Fiorenza Giorgi abbiamo iniziato a girare e non abbiamo ancora terminato. In questo periodo si sono susseguiti molti avvenimenti e intendiamo racchiuderli nel nostro lavoro, dando forma alle parole e alle situazioni. Per questo però abbiamo bisogno del vostro supporto. 
Come finanziare il progetto:
              Opzione (1):  
Direttamente sul sito ( clicca qui), seguendo la procedura guidata riportata di seguito. [IMPORTANTE:non dovrai pagare niente subito, solo se la campagna si concluderà positivamente potrai sostenere il film in base alleQUOTE PRENOTATE]
Procedura guidata per sostenere il film:
1. Clicca sul tasto “SOSTIENI” alla destra del tuo schermo;
2. Inserisci il numero di quote che vuoi prenotare. Ogni quota costa 10,00 Euro;
3. Effettua la registrazione al sito. E’ necessario inserire un indirizzo email valido, un “user name” ovvero un nome che ti identifichi e una password a tua scelta che dovrai inserire due volte. Ricordati di “spuntare” l’adesione ai dati personali sotto il campo “password”;
4. Inserisci poi i tuoi dati: nome, cognome, indirizzo, città, stato e C.A.P.;
5. Premi il tasto “invia”;
6. Riceverai una mail di conferma della prenotazione delle quote. SE NON VEDI LA MAIL, GUARDA NELLO “SPAM”. A mail ricevuta, dovrai cliccare sul link presente nella stessa per confermare la tua prenotazione;
7. Puoi versare la tua quota:
A- Immediatamente, tramite bonifico su c/c, versamento su Postepay, versamento in contanti (contattaci all’indirizzo mail david.rosssi@gmail.com per ricevere i dettagli di pagamento)
 B- A campagna conclusa, tramite bonifico su c/c, versamento su Postepay, versamento in contanti (contattaci all’indirizzo mail  david.rosssi@gmail.com per ricevere i dettagli di pagamento)
8. Una volta effettuato il pagamento segnalamelo all’indirizzo david.rosssi@gmail.com
 Inserendo
- Nome e Cognome
- E- mail
               Opzione (2):  
Partecipando alle cene e alle presentazioni di autofinanziamento che stiamo organizzando sul territorio. Se vuoi essere informato sui prossimi appuntamenti seguici sulla pagina  facebook. Se invece vuoi ospitare, oppure sostenere attivamente l’organizzazione di una cena o presentazione del progetto contattaci al indirizzo  david.rosssi@gmail.com
Guarda il trailer.

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