Primo via libera all’introduzione della copertura assicurativa dell’Inail anche nei tragitti casa-lavoro. La bici diventa un mezzo di spostamento riconosciuto, sollevando dal rischio molti lavoratori ben intenzionati ad usare ogni giorno la bici
Soddisfazione da parte di Fiab, Federazione italiana amici della bicicletta, secondo cui, fatte salve sorprese dell’ultimo momento in Aula durante la votazione per l’approvazione definitiva, il tema dell’infortunio in itinere è giunto al traguardo. Si tratta di una battaglia storica di FIAB, risalente al 2007, che il presidente Eugenio Galli ripercorre per sommi capi nel comunicato ufficiale dell’associazione
La normativa vigente sugli infortuni sul lavoro (decreto Legislativo 23 febbraio 2000, n. 38) prevede espressamente all’art. 12 la tutela dell’“infortunio in itinere”. L’INAIL tutela il lavoratore assicurato, nel tragitto casa-lavoro, solo nei casi in cui lo spostamento avviene a piedi o con i mezzi pubblici. Per chi si reca al lavoro in macchina, in moto o in bici, invece, la tutela vale solo se l’utilizzo del mezzo privato è indispensabile e si può provare che non si sarebbe potuto andare al lavoro in altro modo.
Dunque, la bici, lungi dall’essere considerata con favore anche per i positivi impatti sulla salute, il traffico, l’inquinamento delle città, in quanto mezzo privato è a tutti gli effetti equiparata all’auto. Così, chi subisce un infortunio nel tragitto casa-lavoro, per essere risarcito dall’Inail, deve dimostrare che l’utilizzo della bici era effettivamente “necessario”. Con il risultato di penalizzare proprio quella che, per altro verso, si propone come mobilità virtuosa.
Nel 2012 veniva avviata una campagna nazionale con un sito dedicato (
http://www.bici-initinere.info/) che ha raccolto numerosi sostegni istituzionali (Regioni, Province, Comuni) oltre a testimonial d’eccezione, Dario Fo, Marco Paolini, Claudio Bisio solo per citarne alcuni.
Questo lungo e difficile percorso è la dimostrazione che le idee unite alla tenacia delle persone, in questo caso i nostri soci, possono trovare la loro strada ed avere il giusto riconoscimento: la pazienza e la costanza sono fattori determinanti e a noi in FIAB non fanno difetto né l’uno né l’altro.