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Trivelle in Sardegna davanti ai bagnanti!

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Il video del deputato Pili mostra gli addetti all’attività di performazione a due passi dalle spiagge affollate di turisti nel sud ovest della Sardegna. L’illusione del petrolio in mezzo al Mare Nostrum!
Roba da matti, uno sta in mezzo all’idillio delle coste sarde, e a pochi metri di distanza si azionano le trivelle per cercare petrolio. A denunciarlo è l’ex governatore Pili, ex Pdl. Perforazioni marine in piena estate a due passi dalla spiaggia e davanti ai bagnanti, davanti al Pan di Zucchero, in contrasto con tutte le norme ambientali e di condotta in mare. Lo documentano le immagini – foto e video – pubblicate oggi sul sito Unidos Tv del deputato Mauro Pili, già governatore della Sardegna. Non è la prima volta che il parlamentare sardo denuncia la presenza davanti al Pan di Zucchero di Nebida, sulla costa iglesiente, della nave Grecale Primo battente bandiera italiana, impegnata a trivellare i fondali marini di fronte a Porto Flavia.
Secondo Pili, che ha diffuso le immagini, l’ordinanza della Capitaneria di porto che autorizzava le perforazione è scaduta il 30 giugno scorso e, a suo dire, mai più prorogata. “Nel provvedimento – ricorda il deputato di Unidos – era fatto esplicito divieto di fare qualsiasi tipo di attività di carotaggio nella zona bagnanti e negli orari compresi tra le 8.30 e le 19.30. Tutto avviene, dunque, in totale violazione di legge. E non si sa nemmeno – attacca il parlamentare – cosa stia cercando esattamente la Grecale Primo considerato che appare inspiegabile che ormai da due mesi questa nave sia perennemente dislocata in quell’area di mare. Con lo sconcerto crescente di bagnanti e turisti che si trovano a condividere la spiaggia con un’attività davvero fuori luogo e incredibilmente sospetta”.
Pili punta il dito contro le mancate bonifiche nei vecchi siti industriali o militari sparsi nell’Isola e si chiede come mai “l’Ispra, l’Istituto per la protezione ambientale, abbia autorizzato questa nuova campagna di caratterizzazioni, in quell’area già fatte a suo tempo, quando il ministero non ha speso un euro per le bonifiche a terra”. Perplessità infine vengono sollevate dal deputato circa la presenza di nomi e società legati all’attività della Grecale Primo già comparsi nello scandalo delle mancate bonifiche nell’isola di La Maddalena in occasione del G8 poi spostato a L’Aquila. Secondo Legambiente le quantità stimate di petrolio sotto il mare italiano sono di appena 10 milioni di tonnellate e, stando ai consumi attuali, si esaurirebbero in soli due mesi. “Continuare a rilanciare l’estrazione di idrocarburi nel mar Mediterraneo e l’apertura alle compagnie petrolifere della Zona E tra la Sardegna e le Baleari, è solo il risultato di una strategia insensata che non garantisce nessun futuro energetico per il nostro Paese e incrementa i rischi e i danni per il mare e l’ambiente”.

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