La denuncia e l’appello delle associazioni riunite attorno alla Tavola della Pace: fermiamo il disegno di legge militare in Parlamento. Aumenta la spesa pubblica per comprare nuovi armamenti
Tavola della Pace, Libera, Cgil, Acli, Arci, Beati Costruttori di Pace, sono solo alcuni dei firmatari dell’appello indirizzato al Parlamento per fermare il disegno di legge delega di revisione dello strumento militare presentato dal ministro della Difesa Giampaolo Di Paola. Il provvedimento, che il Parlamento si accinge ad approvare, si oppone ad ogni logica di rigore e buon senso: secondo il Coordinatore Nazionale della Tavola della Pace, Flavio Lotti, infatti non riduce ma aumenta la spesa pubblica, taglia il personale e le caserme per comprare nuovi armamenti. Autorizza il Ministero della Difesa a vendere armi italiane nel mondo; stabilisce che in caso di calamità naturali gli interventi di soccorso dell’esercito dovranno essere pagati da chi li richiede; impegna non meno di 230 miliardi per i prossimi 12 anni a sostegno delle FFAA e le trasforma in uno strumento da guerre ad alta intensità.
Mentre s’impongono agli italiani tanti sacrifici, mentre si taglia la spesa pubblica e la spesa sociale, il ministro della Difesa si oppone a qualsiasi taglio di bilancio e alla realizzazione di una seria riforma delle FFAA.
Il nostro obbligo di giornalisti ci impone di porre l’argomento all’attenzione pubblica, per far sapere agli italiani cosa sta succedendo, con la speranza di accrescere la pressione sui parlamentari che hanno la responsabilità di decidere.
Le associazioni che sottoscrivono il documento chiedono ai parlamentari di rigettare questa legge delega e di avviare una seria riforma dello militare rendendolo compatibile con le possibilità economiche del Paese e coerente con una nuova idea di sicurezza e una nuova visione del ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo.