Il prefetto di Chieti, Giacomo Barbato, ha sospeso il concerto che Jovanotti avrebbe dovuto tenere sulla spiaggia doi Vasto il 17 agosto. Troppe questioni aperte legate alla sicurezza e all’inidoneità dei luoghi. Il manager dell’artista ha chiesto un incontro ma l’appuntamento resta alquanto incerto.
Il concerto di Jovanotti in programma sulla spiaggia di Vasto (Chieti) il 17 agosto per il ‘Jova beach party‘ è “a rischio”. Lo ha detto il prefetto di Chieti Giacomo Barbato al termine della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, che al momento ha sospeso l’evento.
I pareri espressi dalle forze dell’ordine sul piano presentato dagli organizzatori sono negativi. «Il concerto è sicuramente a grave rischio – ha detto Barbato in conferenza stampa dopo aver rivelato di essere fan di Jovanotti – Oltre che per l’inidoneità dei luoghi legata al fosso, si può chiedere il 17 agosto, sabato, bollino rosso, di chiudere la statale Adriatica per consentire la sosta? E in A14 che succede? Spacchiamo l’Italia in due? Concettualmente ci sono impossibilità realizzative, stante la situazione com’è». Priorità a incolumità delle persone e sicurezza, per il prefetto. «Abbiamo ricevuto un piano che non ha assolutamente rispondenza con i luoghi e solo nell’imminenza della riunione del Comitato del 27 giugno» lamenta Barbato. Quanto agli aspetti economici, «se questi signori vendono i biglietti prima di avere le autorizzazioni – conclude – il rischio di impresa è tutto a carico loro».
Replica Maurizio Salvadori, organizzatore dei live di Lorenzo: “Anche per noi la sicurezza del pubblico è il primo inderogabile elemento di attenzione. Cercherò di prendere contatto con la prefettura per fissare un incontro”.
Non sono mancate le forti proteste anche degli ambientalisti.
«Non si può che parlare di disastro annunciato, nonostante gli appelli ripetuti di Comitato nazionale di Conservazione Fratino, Lipu, Italia Nostra, e gli interventi autorevoli di personaggi come Messner»: sono le parole di Franco Sacchetti, impegnato da anni con i Comitati in difesa del Fratino, specie di uccello in via di estinzione. Sacchetti è anche autore del volume tematico
“Fratini d’Italia” (Terra Nuova Edizioni) , che spiega proprio la situazione di rischio del Fratino.
L’annuncio, avvenuto nel mese di dicembre 2018, che Jovanotti avrebbe realizzato il Jova Beach Party sulle spiagge aveva sollevato nel mondo ambientalista un quasi unanime fronte di critiche, legate all’uso improprio delle spiagge, «che vanno a sostituire gli stadi e i palasport, e al timore che la dimensione stessa dell’evento avrebbe contribuito a danneggiare delicati ecosistemi dunali e spiagge già minacciate dal fenomeno dell’erosione» prosegue Sacchetti.
«Le dichiarazioni di Jovanotti erano state rassicuranti: “Lasceremo le spiagge più pulite di come le abbiamo trovate!”. Ma non è palesemente contraddittorio sensibilizzare sul fragile ecosistema costiero portandovi 40.000 persone per un concerto altamente impattante anche a livello acustico? – spiega ancora Sacchetti – Ma la scelta dei siti e delle date del tour era inoltre risultata particolarmente infelice, nonostante il Wwf dovesse vigilare sugli aspetti naturalistici della questione. L’inclusione tra le aree del concerto di habitat dunali protetti e siti storici di nidificazione di varie specie in periodo riproduttivo, tra cui Fratino, Corriere Piccolo e Caretta Caretta, la presenza di aree S.I.C. in stretta prossimità di alcune localizzazioni dell’evento non hanno fatto che intensificare proteste e attivismo. Con successo, nel caso del concerto previsto sulla spiaggia di Torre Flavia, a Ladispoli, dove il comitato No Party ha costretto lo staff del cantante a fare marcia indietro e a dirottare il concerto sulla vicina Cerveteri, al di fuori del perimetro del Monumento naturale di Torre Flavia. A Fermo, invece, luogo storico di nidificazione del fratino l’evento era stato posticipato al 3 agosto, di circa un mese, per rispettare i tempi di nidificazione del fratino. Ma questo non è bastato, anche perché rispetto alle prime date si era venuta ad aggiungere in extremis quella del Lido degli Estensi, un luogo particolarmente fragile e pregiato naturalisticamente, al pari di Torre Flavia».