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Vergogna Volkswagen: gli Usa umiliano l’Europa

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La casa automobilistica tedesca truccava le dichiarazioni sulle emissioni di ossidi di azoto. Un problema ancora rilevante per i diesel, a cui la normativa euro 6 vuole porre rimedio. Ma le soglie americane sono molto più restrittive. Barano anche gli altri costruttori?
Ormai la notizia ha fatto il giro del mondo ed è stata ripresa persino nei tg nazionali: la Volkswagen rischia di pagare 18 miliardi di multa per aver truccato i dati sulle emissioni inquinanti delle proprie auto. E la cosa più paradossale è che lo scandalo è saltato fuori proprio negli Stati Uniti, storicamente poco sensibili alle questioni ambientali e principali sostenitori degli interessi delle compagnie petrolifere. Ma la legge è legge, almeno negli Usa, e da quelle parti sono state messe delle soglie molto più severe sugli inquinanti rispetto all’Europa sulle emissioni. È direttamente l’Agenzia di Protezione Ambientale (Epa) a controllare che i limiti per i pericoli ossidi di azoto vengano rispettati.
E qui gli Americani ci umiliano davvero. Perché per ogni miglio, corrispondente a 1,6 km, i veicoli diesel possono emettere al massimo 50 mg di ossidi di azoto (NOx) esattamente come le auto a benzina. Ebbene si tratta di una soglia che è quasi la metà di quanto è permesso ai recentissimi Euro 6, ovvero 80 mg di NOx. E pensare che fino agli Euro 5 era consentito addirittura 180 mg.
Ma questi limiti sono solo teorici. Perché le autorità americane avevano già rilevato anomalie nei motori diesel Volkswagen importati negli Usa. Un problema tecnico rilevante per la casa di Wolfsburg, con le Passat e le Jetta che superano fino a 35 volte le soglie minime di tolleranza. Secondo la Sueddeutsche Zeitung adesso non si deve sparare nel mucchio, perché ci sono case automobilistiche che hanno superato il problema, come la BMW, che con il ben più pesante Suv X5, riesce a rientrare all’interno dei limiti, senza trucchi. Ma inchieste su altre case automobilistiche sarebbero in corso.
Negli Usa d’altraparte i diesel raccolgono poco successo, e raccolgono una fetta di mercato di appena il 5% e alcune case automobilistiche europee sono riuscite a penetrare e ad imporsi in questo segmento.
Ma quanto possiamo fidarci dei moderni sistemi di riduzione delle emissioni? Quanto sono ecologiche le nuove automobili?
I filtri antiparticolato di ultima generazione sono molto più efficienti che in passato: riescono ad avere un grado di efficienza superiore al 95% e a filtrare anche le nanoparticelle. Questo vuol dire che le pericolose micropolveri, storico problema dei motori diesel, può essere davvero arginato con l’utilizzo della tecnologia. Il problema rilevante rimangono gli ossidi d’azoto che devono essere abbattuti con un sistema che prevede l’inizione di acqua e urea (AdBlue) mediante un catalizzatore, composto da un supporto in ceramica, che trasforma costantemente i NOx in vapore acqueo (H2O) e azoto (N2). Una tecnica relativamente costosa, che ha come vantaggio il fatto di non depotenziare il rendimento del motore e quindi di conservare il vantaggio del diesel in termini di emissioni di Co2. Esistono anche altri sistemi elaborati da Renault, ma la sostanza rimane la solita: i motori diesel di ultima generazione hanno costi maggiori. A quanto pare il sistema Volkswagen non era funzionante su strada, fuori dal laboratorio.
Intanto, mentre attendiamo verifiche su altre marche e modelli di auto, per la Volkswagen il danno di immagine è enorme. L’indagine statunitense sulla casa di Wolfsburg sullo scandalo delle emissioni si allarga a tutto il mondo. Anche in Corea e Australia si annunciano controlli sulle vetture:E le quotazioni in borsa della Volkswagen scendono drasticamente.
Dopo la seduta di lunedì, che ha mandato in fumo circa 15 miliardi di capitalizzazione, il titolo viene ancora svenduto e scende sotto 130 euro. Il valore perso ieri è quasi quanto la multa massima che l’Agenzia per la protezione ambientale, può comminare: l’azienda rischia una pena pecuniaria pari a 37.500 dollari per vettura, oltre 18 miliardi in tutto. Con la legge, almeno negli Usa, è sempre bene non scherzare. Con i cittadini nemmeno.

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