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Vernici: un buco nell’acqua

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Le vernici ad acqua sono erroneamente classificate come ecologiche a priori, ma le cose stanno diversamente. Dopo la guerra all’olio di arancio, i produttori di vernici naturali cercano altre strade. Ma secondo alcuni il solvente vegetale dà i risultati migliori. Ecco la nostra valutazione degli impregnanti per legno.
Viviamo in un’epoca di paradossi. Dal punto di vista architettonico i nostri edifici sono sempre più precari, e le nostre costruzioni raramente sono progettate per campare più di cinquant’anni. Allo stesso tempo però ci facciamo sedurre da un’idea, tutta commerciale, di immortalità, utilizzando dei prodotti destinati a restare rifiuti per l’eternità. In barba a ogni criterio estetico ed ecologico, molti italiani oggi preferiscono porte e finestre in alluminio o PVC per evitare il rituale dei trattamenti e delle verniciature del legno. Ma in ambito ecologico il legno è una risorsa sempre più apprezzata, ha ancora la capacità di convincere e incantare. Un materiale che regala emozioni perché vivo, e come tale soggetto al ciclo di nascita e di morte.

Nella storia dei secoli l’uomo si è sempre rassegnato alla distruzione dei materiali organici e minerali, accettando i fenomeni d’invecchiamento come legge di natura. Dalla seconda metà del ‘900 la chimica e la tecnologia hanno però dichiarato guerra alle leggi naturali dell’invecchiamento.
Grazie alla ricerca, abbiamo individuato nei microbi e nei funghi la vera causa delle malattie che colpiscono il legno. D’altra parte però questa guerra senza quartiere a tarme e licheni ci espone a un diffuso rischio di inquinamento e intossicazione per via del largo uso di biocidi e antimuffa. Per converso c’è chi (vedi lo Speciale case di legno, TN di febbraio 2011) decide nuovamente di non trattare il legno, privilegiando le antiche conoscenze sul taglio e la buona essiccazione del legname. Una scelta decisamente in controtendenza rispetto ai cultori del restyling, che vogliono i serramenti effetto legno appena levigato, o che al contrario amano rivestire il materiale di uno strato di vernice colorata….

Sempre nell’articolo:

>> Solventi e tumori

>> Le direttive europee sui VOC (composti organici volatili)

>> La direttiva 2004/42/CE del Parlamento europeo che ha sottoposto tutti i VOC alla stessa normativa, senza distinzione alcuna tra prodotti naturali o sintetici…

>> Il risultato? Produttori naturali in difficoltà e un grande favore dei giganti della chimica industriale

>> Cosa contengono le vernici ad acqua?

>> Etichetta alla mano si scopre che…quelle che erroneamente sono chiamate vernici all’acqua andrebbero chiamate con il loro vero nome: vernici acriliche.

>> Prodotti e produttori del naturale a confronto

>> Trasparenza e sicurezza: le schede tecniche 

>> Box1: Vernici a confronto
Leggiamo insieme l’etichetta e i componenti di 9 prodotti, fra vernici a base acqua, con solvente vegetale o con solvente petrolchimico. Sotto la lente per la presenza di VOC, conservanti o additivi funzionali critici e per valutarne la trasparenza e sicurezza.

>> Box2: Tutta la verità sui VOC

>> Box3: Vernici ad acqua, si fa per dire
Gran parte delle componenti inserite nelle miscele delle vernici acriliche ad acqua sono di origine petrolifera. Ecco una lista dei possibili ingredienti di una vernice convenzionale.

>> Box4: Inquinamento nelle scuole

>> Box5: Come leggere le schede tecniche di sicurezza di un prodotto

La versione completa dell’articolo è disponibile nel numero cartaceo Luglio-Agosto 2011 di Terra Nuova oppure nella versione eBook.

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