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WWF: «Ipoclorito di sodio per disinfezione spiagge? Evitare scempi inutili»

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«Evitare scempi ambientali inutili con l’uso dell’ipoclorito di sodio per la disinfezione delle spiagge come di parchi, giardini, ville, prati fino al manto stradale in città perché non ci sono conferme sulla sua efficacia, mentre ne sono ben noti i gravi danni su ecosistema e salute»: questo in sintesi l’appello dell’associazione WWF.
WWF: «Ipoclorito di sodio per disinfezione spiagge? Evitare scempi inutili»
«Evitare scempi ambientali inutili con l’uso dell’ipoclorito di sodio per la disinfezione delle spiagge come di parchi, giardini, ville, prati fino al manto stradale in città perché non ci sono conferme sulla sua efficacia, mentre ne sono ben noti i gravi danni su ecosistema e salute»: questo in sintesi l’appello dell’associazione WWF, che invita tutti i sindaci e i presidenti di Regione a evitare la disinfezione su larga scala degli ambienti naturali, sollecitando invece a puntare sui comportamenti dei fruitori.
L’appello arriva con la ripresa almeno parziale delle attività e l’associazione sottolinea come possano essere incisive corrette misure comportamentali anzichè difinsfezioni generalizzate a base di chimica tossica, mentre la sanificazione potrebbe essere invece mirata sulle attrezzature.
Per quanto riguarda l’uso dell’ipoclorito di sodio, per il Wwf la misura, inoltre, potrebbe essere inutile perché, a oggi, non ci sono evidenze scientifiche che attestino che le superfici calpestabili siano coinvolte nella trasmissione del virus SARS-CoV-2. Inoltre – prosegue la nota dell’associazione – si tratta di una misura inefficace perché la capacità dell’ipoclorito di sodio di distruggere il virus su superfici complesse non è accertata né estrapolabile dalle prove di laboratorio. Mentre il suo uso per la disinfezione delle spiagge (ma anche di prati e della pavimentazione urbana) può associarsi a un aumento di sostanze pericolose nell’ambiente con conseguente esposizione dei cittadini. L’ipoclorito di sodio peraltro – secondo il Wwf – in presenza di materiali organici può dare origine a formazione di sottoprodotti volatili pericolosi quali clorammine e trialometani, molti dei quali cancerogeni per l’uomo, e tra l’altro formare sottoprodotti non volatili dannosi per le falde acquifere.
Fonte: ANSA

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