La cooperativa di comunità Borgodifiume ha saputo riportare alla vita il borgo di Fiumefreddo in Calabria, facendone un
albergo diffuso dove la gente del posto accoglie chi arriva condividendo saperi, storia, tradizioni, cibo sano e rispetto per l’ambiente.
E quest’estate il borgo sarà animato da una serie di eventi sui temi del cibo, della terra e della salute assolutamente da non perdere, in collaborazione con l’associazione “Le donne scelgono”, il Comune di Fiumefreddo Bruzio, la Pro loco, Borghi della Salute e Slow-Food Lamezia.
Com’è nata l’idea di recuperare e ripopolare il borgo di Fiumefreddo? Con quale progetto?
Il “bello” della Calabria è racchiuso nei centri storici e nei residui scorci del paesaggio tradizionale. I borghi erano un modo diverso di vivere i luoghi basato sulla lentezza e fatto di solidarietà, di condivisione, di una società di relazioni. Proteggere questi luoghi, patrimonio d’inestimabile bellezza, e valorizzare questi territori è un modello di vivibilità nuovo e un’urgenza civile che serve a proteggere il futuro delle nuove generazioni. Andrebbero ricostruiti i muretti a secco, recuperati gli olivi abbandonati, restituita la vocazione agricola. I borghi con i loro terreni non possono essere marginali sono centrali dal punto di vista della qualità della vita, dei prodotti agricoli, della tutela ambientale, del paesaggio, della vivibilità e della salute. I borghi potrebbero essere l’antico straordinariamente moderno, l’antico che è già futuro. Il richiamo alle nostre responsabilità di cittadini, al senso di comunità ci impone di preservare e custodire i borghi e ci inchioda al cambiamento, ricercando, ad esempio sulla biodiversità, un modello alternativo locale su come, cosa e quanto produrre in grado di rivitalizzare intere filiere.
Aver cura dei borghi significa tutelare il patrimonio storico-artistico a fini, culturali, artigianali e residenziali, legando passato e futuro, saperi moderni e saperi antichi, storia e territorio, paesaggio rurale e bellezza, consumi ed ecologia, agricoltura sana e cibo agricolo, viaggio e turismo emozionale. Da queste premesse è nata l’idea Borgo di Fiume che consta di una Cooperativa di Comunità, dell’avvio di un Albergo Diffuso con una offerta enogastronomica centrata sul Convivio, una osteria con l’orto che privilegia “il buono che fa bene” e di un sito Borgoslow.it che racchiude le tematiche dei borghi. Ripartendo dal paesaggio, tutelando il territorio vorremmo dare voce ad un’idea di futuro che non ripudia il passato, ne ha nostalgia del passato, ma vuole mantenere un rapporto armonico tra “rispetto” della natura e riconciliazione con l’ambiente, tra uomini e luoghi, tra equilibrio naturale e territorio. E’ la coscienza del luogo che diventando possibile dà parola al territorio, rivoluziona lo sguardo dei nostri occhi e pensa a condividere.
Oggi il borgo è un albergo diffuso ma anche un importante presidio di salvaguardia del territorio e di costruzione di rinnovate relazioni sociali. Il punto della situazione?
La Residenza d’epoca Vicogranatello è il cuore dell’Albergo Diffuso BorgodiFiume, nasce con la diffusione della concezione dell’ecoturismo, allontanandosi dai principi dell’industria alberghiera tradizionale, promuove un nuovo approccio all’ ospitalità ispirato alla tutela del paesaggio e del territorio per un turismo di comunità, sostenibile e non solo stagionale. La Residenza d’epoca Vicogranatello sorge nella piazza di Santa Domenica, in un palazzo gentilizio del XVII sec. ed è suddivisa in un appartamento e sei camere. E’ un palazzo storico pieno di fascino disposto su tre livelli con terrazzo panoramico che si affaccia sul borgo e domina il mare e l’antica porta da dove partiva il sentiero medioevale conducente al mare, oggi ripristinato come passeggiata panoramica. La proposta progettuale di base volta alla conservazione dell’esistente, ha mantenuto lo spirito dell’edificio storico, attraverso un rinnovo fatto di interventi leggeri e a secco. La filosofia che sottende all’albergo diffuso è “BorgoSlow”, un modello di vivibilità dei borghi che assume le caratteristiche di un progetto di sviluppo locale, sociale ed economico con al centro la comunità e le persone. Nel creare dei luoghi fisici come l’Osteria con l’orto, la Residenza d’Epoca, la Bottega e da qualche mese anche “l’Alimentare”, abbiamo l’obiettivo di diffondere attraverso questi luoghi un sistema di conoscenze che BorgoSlow vuole veicolare virtualmente e fisicamente, favorendo occasioni di incontro e di confronto sui temi dei borghi ma anche costruendo un’alleanza tra piccoli produttori e cittadini affinchè possano essere messi nelle condizioni non solo di acquistare cibi buoni e sani, ma anche di autoprodurli. Vorremmo fare dei borghi non solo una occasione di soggiorno temporaneo, ma anche una opportunità di residenza definitiva, attrarre giovani e investimenti, ottenere accesso ai fondi europei, agevolazioni per buone pratiche di consumo consapevole e detrazioni fiscali per le ristrutturazioni. Questa in definitiva è la sfida di BorgoSlow. I borghi un tempo erano luoghi di solidarietà, di economia circolare, di qualità della vita in termini di tempi dedicati alle relazioni, al lavoro e alla spiritualità e oggi possono diventare protagonisti di un nuovo modello economico che privilegi i beni comuni, il territorio, il paesaggio, il cibo vero e la salute.
Cosa proponete a chi vorreste venisse a scoprirvi?
Di visitare il Borgo di Fiumefreddo “luogo del tempo” e dello “spirito” e provare a recuperare il rapporto con il paesaggio, la terra e il cibo buono e sano. Proponiamo un’esperienza di soggiorno, ma anche di residenza temporanea per ritrovare i tempi e gli spazi umani, per nutrirsi di cibi sani e di stagione, di piatti della cucina popolare e i vini etici proposti dal “Convivio” l’osteria con l’orto, nato come luogo per chi ama mangiare e bere bene, proponendo il connubio tra l’atto del mangiare e del vivere insieme. Da noi troverete pertanto solo prodotti tipici del territorio e dell’orto con alle spalle filiere agroalimentari sicure e rispettose dell’ambiente. Abbiamo inserito nel menù piatti verdi, perché le verdure devono essere liberate dal ghetto di semplice contorno e dalla perdita di cultura alimentare, che ci vede all’ultimo posto per consumo di ortaggi. Nei prodotti da forno non troverete la dannosa farina 00, ma solo farine integrali o semi integrali di origine locale e italiane macinate a pietra. Da noi non troverete pane bianco raffinato, patatine, zuccheri e bevande zuccherate responsabili di sbalzi glicemici e principale causa di sovrappeso e obesità infantile. L’uomo è “ciò che mangia” ma l’uomo è come mangia, da solo o in compagnia, con foga o parsimonia, di fretta o con lentezza, nella consapevolezza o cecità di ciò che è buono. L’ amore per il gusto, la qualità, la genuinità, la salute ci ha spinti alla ricerca di quei piccoli artigiani del cibo che vorremmo farvi conoscere assaporando i loro prodotti. Ma “BorgodiFiume” è anche una proposta di convivialità con gli abitanti del borgo, per ascoltare le loro storie e scoprire attraverso di esse la storia di Fiumefreddo Bruzio e dell’artista Salvatore Fiume che del borgo fece la sua residenza estiva e l’ispirazione per le sue opere; statue bronzee e affreschi disseminati ovunque. La residenza d’epoca Vico Granatello è il centro e l’avvio dello sviluppo di un albergo diffuso secondo il concept che ne dà il suo ideatore Giancarlo Dall’Ara, come la grande occasione per il sistema di offerta italiano di sperimentare e proporre ai mercati della domanda stili di ospitalità originali, nei quali proporre il proprio approccio ospitale, la propria cultura dell’accoglienza, senza prendere in prestito procedure e modalità gestionali standard. L’albergo diffuso da noi proposto riporta ai ritmi di un passato dimenticato e ai saperi e sapori del buono e del sano. L’intento, insieme a quanti hanno abbracciato il progetto, è quello di promuovere un percorso di tutela e miglioramento del borgo e del suo territorio e concorrere a migliorare la qualità di vita della sua comunità.
A monte dell’iniziativa in Calabria sta una cooperativa di comunità e un’associazione di donne che hanno scelto di cambiare stile di vita per prevenire o uscire dal tunnel tumore. Qual è il legame tra le due iniziative?
La crescita e lo sviluppo economico devono essere messi in discussione in quanto tali: una crescita infinita non ha senso in un pianeta finito. E’ necessario un nuovo paradigma capace di modificare gli assetti odierni e di redistribuire equamente la ricchezza, evitando il più possibile i “grandi sacrifici” quasi completamente a carico dei giovani, delle fasce più deboli della popolazione e dell’ambiente. Il progetto delle Cooperative di Comunità riconosce la centralità della persona, del cittadino. Un cambio di paradigma: al centro del nuovo modello non deve esserci più la crescita economica, ma la società, l’uomo e il rispetto della natura della terra e del paesaggio. Il che significa impostare modelli organizzativi e gestionali con un progetto politico, economico e sociale favorevole alla riduzione controllata, selettiva e volontaria della produzione economica e dei consumi, con l’obiettivo di stabilire relazioni di equilibrio ecologico fra l’uomo e la natura, nonché di equità fra gli esseri umani stessi. Intercettare meglio i bisogni dei cittadini appartenenti ad una data realtà locale, e di conseguenza, concepire una risposta efficiente secondo modelli innovativi che possano soddisfare i bisogni. Tutelare il territorio, il paesaggio significa rispettare la terra e quanto la terra ci dona, il cibo agricolo. Le evidenze scientifiche dimostrano che alcuni fattori come l’alimentazione mediterranea, buone pratiche in agricoltura, la scelta di cibi naturali, le modalità di preparazione e di cottura dei cibi, alcuni stili di vita e in particolare la non sedentarietà portano ad un miglioramento della qualità della vita in termini di riduzione delle malattie croniche metaboliche e in termini di prevenzione e cura per quanto riguarda i tumori.
L’Associazione “Le donne Scelgono” è impegnata da anni nella sensibilizzazione sociale nel settore della prevenzione oncologica per la correzione di stili di vita errati e la promozione della dieta mediterranea; l’Associazione promuove programmi di educazione alimentare quale intervento di prevenzione primaria per contrastare l’incremento dell’incidenza dei tumori.
La foto di copertina è di Alessandra Porto