Il cicloturismo si afferma come settore in crescita in Italia, come spiega il rapporto di Legambiente che analizza in fenomeno. Aumentano infatti le presenze che nel 2022 fanno registrare valori più che doppi rispetto a quelle del 2019 per un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro.
Il cicloturismo si afferma come settore in crescita in Italia, come spiega il rapporto di Legambiente che analizza in fenomeno. Aumentano infatti le presenze che nel 2022 fanno registrare valori più che doppi rispetto a quelle del 2019 per un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro, più di un quarto dei quali riconducibili ai cosiddetti “cicloturisti puri”, ovvero coloro che usano la bicicletta come mezzo principale del viaggio e non solo per escursioni e passeggiate durante la vacanza.
Il
Rapporto di
Legambiente racconta di «un fenomeno non più ascrivibile nel ridotto di una nicchia, ma sempre più pervasivo nel nostro territorio, blandito e accarezzato nei discorsi di tanti amministratori locali, ma accompagnato anche da concreti interventi su scala regionale o intercomunale che provano a sopperire allo scarso interesse a livello nazionale, tutto concentrato esclusivamente nel finanziamento delle infrastrutture previste dal Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche e contenuto nel Pnrr»
si legge sul sito di Legambiente.
«Le regioni del nord hanno ridimensionato la percentuale di pedalatori (non i valori assoluti) passando dall’82,1% del 2019 al 66,8 dell’anno scorso, mentre il sud ha fatto registrare nello stesso periodo un incremento di oltre il 10% e il centro, trainato dalla Toscana, una crescita di quasi 5 punti. Si tratta quindi di un fenomeno che sta trovando nuove strade sulle quali pedalare, non solo le tradizionali concentrate nel triangolo del nord est, quello più infrastrutturato per accogliere questo tipo di turismo – scrive ancora Legambiente – Calabria, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Campania, Toscana, Marche e non solo stanno guidando una proposta originale, fatta di percorsi cicloturistici su arterie esistenti, provinciali a bassa intensità di traffico che diventano ciclovie di fatto. Può essere questa la “via italiana” al cicloturismo, come recita il sottotitolo del Rapporto, quella cioè che propone una mappa che fa tesoro della capillare rete di collegamento che caratterizza tutto il nostro territorio e che cuce fra loro centri storici di pregio e una miriade di attrattori turistici fatti di aree di pregio naturalistiche e siti archeologici, luoghi dell’eccellenza enogastronomica, dell’artigianato di qualità e così via uniti in un percorso di senso che assume i nomi più diversi: Via Silente, Ciclovia dei Parchi della Calabria, Ciclovia dell’Ofanto, Ciclovia delle Dolomiti Lucane, Ciclovia dell’Appennino, Strade di Marca».
______
ABBONATI ANCHE TU ALLA RIVISTA TERRA NUOVA
IL PRIMO MENSILE ITALIANO DEL VIVERE BIO!
Nel numero di aprile della rivista uno “speciale” sugli insetti che la UE fa arrivare sulle nostre tavole: una nuova frontiera dell’industria alimentare che presenta criticità e rischi che è bene mettere in evidenza affinché ogni consumatore consapevole ne sia informato.
E se vuoi fare un regalo che dura tutto l’anno e fa bene al pianeta, scegli di donare ai tuoi amici o ai tuoi familiari l’abbonamento a Terra Nuova!
Per chi si abbona sono disponibili sconti, agevolazioni e vantaggi presso aziende, operatori, strutture che si occupano di servizi, corsi, salute, casa, benessere e tanto altro.
E con l’abbonamento a Terra Nuova hai anche:
Dal 1977 Terra Nuova rappresenta un punto d’incontro tra chi cerca uno stile di vita più sano e in armonia col Pianeta e le tante realtà italiane in linea con i principi di ecologia e sostenibilità.