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Dune abbattute, scarichi in mare… e bandiere blu!

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Nell’ultimo secolo sono state abbattute l’80% delle dune, mangiato il 42% dei litorali sabbiosi e compromesso più del 50% delle nostre coste con scarichi diretti in mare… eppure continua la premiazione con le bandiere blu.
È la triste fotografia scattata dal dossier Coste: il profilo fragile dell’Italia diffuso dal Wwf, che quest’anno ha dedicato alla tutela del mare e delle coste la Festa delle Oasi 2012. Il rapporto documenta un secolo di devastazioni, dovuto principalmente a opere di cementificazione e all’inquinamento dei mari e delle coste. La nostra penisola si estende per quasi 8 mila chilometri di litorali, che sono però stati invasi da un’ondata di pressioni e minacce, tanto che solo il 30% è rimasto allo stato naturale.
Nei decenni passati le coste sono state invase dall’urbanizzazione: 6 italiani su 10 oggi vivono vicino al mare e, come se non bastasse, nei 638 comuni costieri la densità arriva a 380 abitanti per chilometro quadrato, superando addirittura quella dell’India. L’alta concentrazione di esseri umani diventa più visibile nei mesi estivi, quando milioni di turisti si riversano su quei litorali, in gran parte distrutti proprio per lasciar spazio a nuovi insediamenti turistici.
Lasciamo per un attimo da parte i gravi fenomeni di inquinamento chimico e industriale, come Porto Marghera, Taranto o il Golfo di Genova, e guardiamo in faccia il lato più scomodo della realtà: il nostro modo di fare turismo si è trasformato in un assedio che lascia poco respiro alla natura. Secondo i dati del Wwf, tra il 2007 e il 2011, nelle aree vacanziere si è registrato un incremento di porti e porticcioli superiore al 7,6%.
Per quanto riguarda la scomparsa delle dune, habitat naturale per numerose specie vegetali e animali, i principali imputati sono proprio gli stabilimenti balneari che, con gli interventi di pulizia meccanica degli arenili, disgregano la compattezza della sabbia, interrompendone la progressione. Per guadagnare metri di spiaggia si cambia la variazione delle pendenze e si rimuovono le foglie di posidonia, barriera naturale contro l’azione erosiva del mare.
Anche quest’anno a luglio e agosto molti italiani si riverseranno sulle spiagge, magari non troppo lontane da casa. La prima raccomandazione potrebbe essere quella di evitare luoghi sovraffollati, dove diventa problematica la gestione dei rifiuti e delle acque reflue. Diversi comuni italiani di note località balneari, infatti, sono ancora sprovvisti di adeguati sistemi di depurazione, e non riescono dunque a limitare le conseguenze provocate dalle fogne, che finiscono per sfociare direttamente in mare. Gli scarichi non opportunamente trattati arrecano pesanti danni alla qualità delle acque, favorendo la concentrazione di alghe e la proliferazione di virus e batteri pericolosi. Purtroppo dobbiamo rilevare che l’attribuzione delle tanto celebrate bandiere blu spesso non tiene conto di questa elementare prassi igienico-sanitaria. Mentre scriviamo non è ancora stato pubblicato l’elenco delle località premiate per il 2012, ma per quanto riguarda la scorsa estate, la contraddizione appare del tutto evidente. Basti pensare che la regione che ha conquistato il più alto numero di bandiere blu, la Liguria, nel 2011 poteva vantare 19
Comuni e aggregazioni urbane inadempienti al trattamento delle acque reflue urbane.
Il problema peraltro è molto diffuso anche in aree già equipaggiate di impianti, ma appesantite dal carico turistico: nei periodi di emergenza o in caso di piogge intense, i sistemi di depurazione non sono in grado di gestire il regolare deflusso della rete fognaria. Un esempio su tutti è quello di Rimini, dove nel 2011 gli impianti si sono dimostrati incapaci di smaltire gli «eccessi». Il comune della riviera romagnola sta cercando di reagire al problema, ma la città è solo all’inizio di un lungo percorso che potrebbe durare 20 anni e costare centinaia di milioni di euro. Secondo Legambiente, a non essere munito di sistemi di depurazione adeguati è addirittura un terzo dei comuni italiani costieri.
Sul nostro sito terranuovaedizioni.it non mancheremo di aggiornarvi a riguardo, indicando più dettagliatamente le località che continuano a scaricare in mare e che magari, agli occhi del mondo, continuano a mostrare la faccia sorridente all’ombra di una bandiera blu.
Articolo pubblicato nel numero di Giugno 2012 del mensile Terra Nuova, disponibile all’acquisto sia nella versione cartacea che come eBook.

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