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Ecoturismo in Italia

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L’Italia più bella si può scoprire stando comodamente seduti, a quasi due metri di altezza, senza inquinare, con pochi soldi in tasca. Vi spieghiamo come…
Come suggerisce Paolo Merlini, autore del libro L’arte del viaggiare lento, con i mezzi pubblici si può arrivare anche nei posti più impensabili, a tu per tu con gli abitanti del luogo che, per brevi tratte, diventano i migliori compagni di viaggio. Da buon ecologista, animato dallo «spirito del reporter», Paolo si muove in giro su e giù per la Penisola da ben otto anni, con l’intento di raccontare l’Italia dai mezzi pubblici e dimostrando come sia possibile viaggiare oggi, al tempo della decrescita.
La sua esperienza, documentata anche sul suo blog personale, ci consegna un’Italia diversa, che forse avevamo dimenticato. Da questo ritratto la rete italiana di trasporto pubblico emerge in tutta la sua capillare ramificazione, sfidando i pregiudizi più diffusi.
Paolo parla con entusiasmo delle mitiche ferrovie Merano-Malles della Val Venosta, ma anche di quelle Appulo-lucane, o delle Ferrovie del Gargano, completamente ammodernate e che, con un biglietto di appena 3 euro, consentono di godere di circa 70 km di panorama ineguagliabile. E come si può non citare la Ferrovia Centrale Umbra, l’antica via costruita lungo la valle del Tevere, che collega Terni con Sansepolcro (Ar), passando per Perugia. Nel capoluogo umbro è possibile usufruire del Minimetrò, una sorta di metropolitana in superficie, che collega la periferia ovest della città con il centro storico, incrociandosi con le ferrovie all’altezza della stazione di Fontivegge.
A viaggiare lungo le antiche tratte ferroviarie viene per forza un po’ di nostalgia, anche perché molti percorsi sono già stati chiusi o rischiano la soppressione, ma Paolo non si scoraggia e invita a diventare costruttivi. «Trenitalia dismette quelli che considera i rami secchi, questo è vero, ed è un gran peccato. È successo recentemente per la tratta Sulmona-Carpinone, il cuore della transiberiana appenninica, che dalla Toscana conduce fino a Napoli. Ma ci sono già soggetti privati che si fanno avanti per richiedere la gestione di questa tratta montana, di interessante fruizione turistica».
Oltre che dei treni, Paolo Merlini è un grande sostenitore anche degli autobus di linea. «Le linee extraurbane regionali sono buone per addentrarsi lentamente nel profondo della provincia italiana, e permettono di scoprire l’altrove che è dietro l’angolo di casa». Seduti sul pullman si può sempre andare in montagna e muoversi ovunque, dalle Alpi alla dorsale appenninica. «Come ambientalista inorridisco quando vedo la montagna assalita dalle automobili. Personalmente credo che il numero chiuso dei passi, che esiste già in alcune zone delle Alpi, dovrebbe essere ampliato ed esteso anche agli Appennini. Oltretutto perché le autolinee fanno un ottimo servizio!». Paolo ci fa notare che è davvero difficile trovare un paese che non sia servito almeno da una corsa al giorno. «Anche se la meta è un qualsivoglia paese sperduto tra le montagne, con un po’ di buona volontà c’è sempre il modo di arrivarci con i mezzi pubblici o accompagnati da qualche generoso autista. Basta consultare i siti internet, oppure rivolgersi ai call center, quasi sempre gratuiti, delle autolinee. A volte, quando non sono riuscito a trovare informazioni sul web, ho preso in mano la cornetta e ho chiamato il municipio, trovando dall’altra parte un sindaco prodigo di informazioni».
Articolo tratto dal Mensile Terra Nuova Luglio-Agosto 2012, disponibile anche come eBook.

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