Va tratteggiandosi il Devoto Cammino dei Sacri Monti, un percorso di 705 km che unirà i sette Sacri Monti piemontesi ed i due lombardi in un unico itinerario eco-turistico Il percorso del Devoto Cammino si incrocerà in parte anche con grandi direttrici degli itinerari devozionali europei, quali la via Francigena (Canterbury, Roma e Gerusalemme) e la Via Jacobi, cioè il tratto svizzero tedesco del Cammino verso Santiago, dando quindi la possibilità di estendere il tragitto da percorrere e diventando una vera e propria “via italiana” di pellegrinaggio.
Con il termine “cammini” si intendono quei viaggi a piedi o con altre forme di mobilità dolce sostenibile su itinerari culturali di particolare rilievo europeo e/o nazionale. Per gli spostamenti ci si allontana dalle vie più frequentate ed agevoli, per scegliere percorsi poco battuti ma di grande interesse storico e naturalistico. Le motivazioni non sono solo spirituali: sempre più turisti amano abbandonare i luoghi consueti e le proprie abitudini per recarsi fino a santuari o altre mete laiche. Quello dei Cammini, tra devozione, storia ed ecologia è infatti un comparto del turismo che in tutta Europa mostra grande vitalità. Sono oltre 300 mila i pellegrini che percorrono ogni anno il Cammino di Santiago, mentre la via Francigena cresce “di traffico” a 2 cifre ogni anno.
Il Devoto Cammino è frutto di un lavoro di studio che ha portato alla messa a punto di un percorso in 33 tappe, che sarà presto raccontato anche da una pubblicazione. Ricalca gli antichi percorsi devozionali popolari del Nord-Ovest d’Italia, ricongiungendoli in un solo itinerario che, a detta dei promotori (Ente Sacri Monti del Piemonte e Regione Piemonte) “è il più grande sistema transalpino a mobilità slow”.
I sacri monti di Piemonte e Lombardia
Lungo 705 chilometri il percorso riunisce i sette Sacri Piemontesi (Domodossola, Orta, Varallo, Crea, Belmonte, Oropa, Ghiffa) ai due lombardi (Varese e Ossuccio), che formano nel loro complesso un sito riconosciuto dall’Unesco dal 2003. Il Devoto Cammino, infatti, ha come fulcro quei poli di fede, storia ed arte che sono i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia. Sono opera di architettura e arte sacra, formate da più cappelle con statue a grandezza d’uomo che raffigurano di volta in volta la vita di Cristo, i misteri del Rosario, la vita di San Francesco d’Assisi o della Madonna, perfettamente integrate in luoghi naturali dal paesaggio montano o collinare.
“Le montagne dei Sacri Monti, per la spettacolarità della morfologia naturale dei luoghi storicamente prescelti, danno forma a un sistema territoriale unico nel paesaggio prealpino. Queste montagne si segnalano nell’ambiente, si rimandano dall’una all’altra, accogliendo nelle cappelle dei loro percorsi devozionali scene teatrali sempre diverse, e sono unite fra di loro da vie di collegamento che stabiliscono una sorta di contiguità tra un luogo e l’altro” sottolinea Renata Lodari, presidente dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti del Piemonte. Nove luoghi uniti attraverso cammini dalla tradizione millenaria, vie di Peregrinatio già conosciute da secoli (come quella che unisce i Sacri Monti di Varallo ed Orta) o sentieri percorsi dalle popolazioni della vallate. Un percorso di più di 600 km ricompone nel Devoto Cammino tutti e sette i Sacri Monti del Piemonte e, utilizzando l’antico traghetto sul lago Maggiore, può espandersi anche ai Sacri Monti lombardi di Varese ed Ossuccio portando ad oltre 700 km la lunghezza totale.
Valorizzazione dei luoghi
“Il crescente successo dei cammini devozionali a livello europeo, che investe significativi aspetti culturali e turistici, ha motivato l’Ente di Gestione Sacri Monti a considerare come una parte del suo lavoro anche la realizzazione del Devoto Cammino che, unendo un luogo all’altro, diventa mezzo efficace anche per promuovere i beni affidatigli. I Sacri Monti sono anche porte di accesso verso molti luoghi oggi raggiunti da un numero sempre crescente di camminatori che vanno incontro ai luoghi in modo lento e rispettoso della loro integrità” sottolinea ancora Lodari.
Regione ed Ente Sacri Monti ne hanno affidato la individuazione sul territorio a Franco Grosso, uno specialista del settore, esperto di promozione territoriale. “E’ significativo notare come lungo il Devoto Cammino dei Sacri Monti si trovino ben 5 siti Unesco, quasi tutti seriali tranne quello recentissimo di Ivrea. Questo significa che in realtà i luoghi percepiti e segnalati come siti Unesco, con presenza della targa ufficiale, sono in pratica quasi venti. E’ un numero straordinario, probabilmente unico al mondo in così breve spazio” sottolinea.
Nel dettaglio, il Devoto Cammino comprende Cammini piemontesi già presenti
– Il Cammino di San Carlo, da Arona a Viverone; coinvolte 10 tappe da Orta a Ivrea, per 164,2 km;
– la Superga-Crea (o Cammino delle Colline del Po), coinvolte 4 tappe da Superga a Crea, per 64 km.
– Il Cammino Eusebiano, da Oropa a Crea; coinvolte 2 tappe da Vercelli a Crea, per 52 km;
– la Via Francisca Novarese, dal Sempione a Novara; coinvolte 7 tappe da Domodossola a Novara, per 121,7 km;
e aggiunte “nuovi” tragitti
– da Ivrea a Belmonte e da Belmonte a Torino/Superga, per 116 km;
– da Vercelli a Novara, per 32,7 km;
– da Ornavasso a Locarno, passando per Ghiffa, per 67,3 km;
– da Verbania a Varese e Ossuccio, per 87,5 km.
Oltre tre quarti di questi itinerari sono inseriti in cammini esistenti e già battuti, altri sono stati tracciati ex novo, altre sono proposte di percorso avanzate ma, allo stato attuale, ancora non attuate.
Ecco la cartografia