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In bici per salvare gli animali

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Gli animali non sono solo una buona compagnia, ma la loro salvaguardia può anche diventare un buonmotivo per mettersi in viaggio. 
È proprio la passione peruna giusta causa animalista ad aver spinto tre amici ciclisti ad organizzare una lunga pedalata da Torino a Siviglia,in un progetto denominato Bike for Pets.
Guidati da un profondo amore per la natura e per gli animali, Paolo Balestrazzi, Paolo Barbon e Cristiano Masi questa estate affronteranno questo viaggio per sensibilizzare le persone al problema delle perreras spagnole e delle corride. Le perreras, ancora misconosciute in Italia, sono veri e propri canili lager, dove migliaia di cani vengono maltrattati e uccisi ogni anno a causa di leggi ingiuste e di speculazioni economiche. I cani nelle perreras infatti possono essere soppressi entro 10/15 giorni dal loro ingresso se non vengono adottati: durante questo periodo, non vengono né nutriti né curati, aggiungendo così sofferenza inutile alla loro già triste condizione.
Le corride, più note ma non meno crudeli, ancora oggi provocano la morte di molte migliaia di tori ogni anno; prima di essere uccisi vengono maltrattati e torturati in pubblico, dando così origine a uno «spettacolo» anacronistico, feroce e altamente diseducativo. I creatori di Bike for Pets testimonieranno questo impegno per gli animali e per la vita, pedalando per 2200 km, da Torino a Siviglia, dall’11 al 22 agosto prossimo. Prima del viaggio vero e proprio – un viaggio non solo geografico ma anche emotivo ed ecologico – i ciclisti animalisti organizzeranno eventi nelle proprie città (Carpi, Torino e Pistoia) e ci terranno aggiornati grazie al sito e alla pagina facebook di Bike for Pets. Ogni occasione di visibilità pubblica in cui il leit motiv sia l’amore per la bici e per gli animali, può essere un buon veicolo per far conoscere il progetto, che ha già ricevuto l’attenzione di molti sostenitori e di qualche sponsor attento e sensibile.
Una particolarità dell’esperienza sarà l’incontro a Barcellona, la prima città che ha detto per sempre no alle corride, con due personaggi molto speciali: Cristophe e Fadjen. Il primo è un uomo in carne e ossa che ha salvato e adottato Fadjen, un giovane toro destinato alla corrida, allevandolo senza violenza e insieme ad altri animali, dimostrando così quanto gli stereotipi sull’aggressività e la pericolosità dei tori siano infondati. La speranza dei tre biker è anche quella di incontrare, lungo il viaggio tra Italia, Francia e Spagna, altre persone e gruppi di sostegno che possano contribuire a diffondere il messaggio e il senso di Bike for Pets. Si stanno infatti prendendo contatti con associazioni e realtà animaliste per promuovere momenti di sensibilizzazione e informazione.
L’itinerario si snoderà tra valli, montagne, paesi e città, ma si rivolge soprattutto alle persone; chiunque voglia contribuire a vario titolo e chiedere ulteriori informazioni può consultare il sito www.bikeforpets.it o la pagina facebook. Chi li ama li segua. I chilometri da percorrere in bicicletta sono tanti, ma i tre ragazzi confessano di ricorrere un doping davvero speciale: gli sguardi degli animali che potranno essere salvati.

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