Viaggi verso mete lontane? Anche in questo caso è possibile scegliere la sostenibilità. Cresce l’interesse per l’India e ci si può muovere cercando di minimizzare il proprio impatto.
Un viaggio verso mete lontane, che permettono di conoscere altre culture, è qualcosa che attira molti di noi o almeno qualcosa a cui almeno una volta abbiamo pensato; e anche in questi casi è possibile programmare scelte (partendo anche dal visto che occorre per approdare nel paese di destinazione) e spostamenti in modo da evitare impatti negativi su ambiente e popolazione del luogo. L’India è una delle mete che attraggono turisti e si fa strada una modalità più consapevole anche in questo tipo di destinazione.
A cosa fare attenzione dunque? Dopo avere richiesto il visto per il paese, in primo luogo si può scegliere con cura la compagnia aerea, non fermandosi solo a valutare quella che offre i prezzi più bassi ma verificando con particolare attenzione le scelte delle diverse compagnie che determinano l’impatto ambientale dei voli stessi che vengono offerti e proposti.
Anche la formulazione dell’itinerario ha la sua importanza; è meglio preferire mezzi a basso impatto per gli spostamenti interni e optare per selezionare le diverse tappe favorendo realtà locali virtuose, come cooperative, comunità, esperienze di mutuo-aiuto e solidarietà che permettano non solo di godere delle bellezze storiche e artistiche dei luoghi ma anche di scoprire esempi positivi, sostenendoli con la propria presenza che significa anche un apporto economico.
Se ad esempio si acquista da realtà produttive locali che rispettano i diritti dei lavoratori o si pernotta presso strutture gestite da persone del posto, senza ricorrere alle grandi catene internazionali, si favorisce il benessere della popolazione e si evita di alimentare forme di sfruttamento delle persone e dell’ambiente.
Per richiedere e ottenere alcuni tipi di visto, necessari per entrare in India, occorre presentarsi di persona presso l’ambasciata o il consolato, ma ad esempio per il visto turistico la richiesta può essere presentata online. A questo proposito maggiori informazioni e dettagli si possono trovare sul sito dell’ambasciata indiana in Italia a questo link:
https://www.indianembassyrome.gov.in/
Se si sceglie di affidare le pratiche a una società apposita per semplificarsi l’iter ed evitare di spendere tempo nello svolgimento delle pratiche burocratiche, ci si può affidare appunto a realtà che permettono di
richiedere un visto India online. Non è infatti secondario poter contare su competenza e professionalità nello sbrigare pratiche burocratiche indispensabili per poter viaggiare in tranquillità e che solitamente implicano un notevole impiego di tempo.
Tornando all’itinerario possibile, l’attenzione può essere focalizzata anche sui luoghi maggiormente naturalistici (e che quindi si impegnano per preservare il patrimonio naturale del paese) che consentono la visita senza appesantire l’ambiente dell’impatto eccessivo e gravoso del turismo “intensivo”, ma che magari hanno preferito praticare una “politica” di contenimento degli accessi valutando l’adeguatezza e l’equilibrio della zona.
Insomma, l’approccio per un viaggio che sia sostenibile anche verso una meta come l’India potrebbe in sostanza vertere sulla capacità di “calarsi” nella realtà del posto usufruendo il più possibile dei servizi locali e alimentando un’economia virtuosa locale che non implichi sfruttamento da parte di “soggetti terzi” nei confronti della popolazione.
Un’altra opportunità da cogliere potrebbe essere quella di individuare in anticipo, prima della partenza, alcune realtà agricole o di vita comunitaria che hanno fatto scelte sostenibili (sia dal punto di vista delle tecniche di coltivazione utilizzate che dal punto di vista del rispetto dei diritti dei lavoratori e/o dei membri della comunità stessa) e recarvisi per conoscerle e sostenerle con la propria presenza.
Da non dimenticare che, soprattutto per i giovani e per chi vuole vivere a contatto con la terra e la natura apprendendo anche elementi utili, esiste l’esperienza del WWOOF, che consente, in cambio di vitto e alloggio, di soggiornare in aziende e comunità di produzione agricola prestando il proprio lavoro.
A chi, dunque, ha deciso di muoversi verso l’India, non ci resta che augurare buon viaggio sostenibile!