L’8% degli italiani fa ecoturismo
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E l’approccio si sta diffondendo: secondo il rapporto “Turismo sostenibile ed ecoturismo”, pubblicato a cura di Ipr Marketing e Fondazione Univerde gli ecoturisti italiani sono già l’8% e le persone che considerano questa pratica utile per l’economia sono il 45%.
Dove si può essere più “eco”? Ci sono Paesi che secondo l’ Environmental Performance Index (EPI) sono più rispettosi dell’ambiente. Sui 132 presi in esame nel 2012, i migliori 10 sono risultati Svizzera, Lettonia, Norvegia, Lussemburgo, Costa Rica, Francia, Austria, Italia e a pari merito Regno Unito e Svezia. Per chi ama invece il turismo metropolitano, secondo l’associazione canadese CO2 Impact la città più eco del mondo è Copenhagen, in ex aequo con Curitiba (Brasile) e Barcellona. E si può essere turisti responsabili anche nei 936 siti Unesco patrimonio dell’umanità (solo l’Italia ne ha 47). I mezzi di trasporto più sostenibili? Per i lunghi viaggi è il treno, anche se alcune compagnie aeree propongono la compensazione del volo applicando una piccola maggiorazione sul prezzo del biglietto. Poi mezzi pubblici, in bici o a piedi.
Sempre più hotel e strutture turistiche in giro per il mondo hanno deciso di ridurre il proprio impatto e di certificare la propria attenzione all’ecologia. Tra le certificazioni più diffuse troviamo a livello internazionale innanzitutto Ecolabel, poi Green Key, Green Globe, Sustainable tourism eco-certification program; in Italia ci sono Stay For The Planet, il rating italiano di sostenibilità degli hotel, circuiti come Legambiente turismo e Agriturismi bioecologici Aiab, oppure si possono consultare siti di booking online come EcoWorldHotel ed Ermes.net.La Iucn, Unione internazionale per la conservazione della natura, ha anche fornito un decalogo per visitare aree ad alto valore naturalistico o culturale; portare bagagli più leggeri; studiare i percorsi; adattarsi alla cultura locale; scegliere hotel ecosostenibili; valutare treni e pullman come alternative all’aereo; preferire cibi locali; evitare l’acquisto di souvenir realizzati con elementi naturali da piante o specie in via d’estinzione; disturbare gli animali il meno possibile quando si scattano foto in zone incontaminate; mantenere i contatti, una volta tornati a casa, con le associazioni ambientaliste locali.Dunque…buon viaggio!