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L’Emilia apre ai motori nella natura

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L’Emilia Romagna ha varato una nuova legge con l’intenzione di tutelare i paesaggi e l’escursionismo. Ma si scopre che favorisce anche l’escursionismo motorizzato. Il Cai regionale sul piede di guerra…
Emilia, terra di passione…e di motori. La Regione Emilia Romagna vara una legge regionale sull’escursionismo in cui compare il divieto di danneggiare, alterare o impedire il libero accesso ai percorsi inseriti nella REER, il Catasto della Rete Escursionistica dell’Emilia Romagna. Peccato che all’art. 4, comma 1 equipari l’accesso con i mezzi non motorizzati, come il camminare a piedi, la bici, o il cavallo, ai mezzi motorizzati. “La fruizione della REER può avvenire a piedi, in bicicletta, a cavallo e con mezzi non motorizzati e motorizzati” recita l’articolo. Insomma via libera sui sentieri appenninici anche a moto da enduro o da trial, quad e fuoristrada.
“La legge regionale sui sentieri “è una pessima legge, forse la peggiore tra quelle in vigore nelle altre regioni” ha commentato il presidente del Cai Emilia Romagna, Vinicio Ruggeri. “Permettendo il transito ai mezzi a motore, mette in pericolo chi si muove a piedi, che diventa un utente debole della strada persino in mezzo ai boschi. Senza contare il “danno ambientale” e al fondo dei sentieri, curati dai volontari del Cai”.
“Concepita con il nobile intento di tutelare i sentieri escursionistici e valorizzare il turismo a basso impatto ambientale e a forte valenza culturale e salutistica- attacca Ruggeri- si è piegata alle lobby motoristiche, con un testo pasticciato che peggiora la precedente situazione di ingovernabilità”. Gli appassionati del rombo e dei percorsi off road per adesso hanno avuto la meglio, in un clima di difficile convivenza con gli amanti della natura e gli escursionisti.

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