Nuotare in luoghi incontaminati
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romanzo “Waterlog” e all’opera dello scrittore e fotografo Daniel Start, al quale dobbiamo la nascita della collana libraria che edita il libro in questione. Tale movimento, oramai ben organizzato non solo nella natia Inghilterra, tanto da coinvolgere decine di migliaia di appassionati, promuove un rapporto diverso tra uomo, attività fisica e natura selvaggia. Abbracciare questa filosofia significherebbe anche stabilire un nuovo contatto con la natura, scoprendo nella maniera più virtuosa e coinvolgente una lunga serie di luoghi dalla bellezza incorrotta e straordinaria: nel caso britannico, come in quello francese (cui è dedicato un altro volume della fortunata serie) entrare a contatto con un mare indomito, lontani dalla noia dei villaggi turistici e dalle speculazioni edilizie, nel caso del nostro paese, le cui coste sono oramai martoriate da scempi di ogni tipo, la possibilità di rivolgere l’attenzione ad un mondo parallelo fatto di corsi d’acqua dolce, laghi e cascate.
“Una nuotata selvaggia” propone quindi alcuni itinerari dal Nord al Sud dell’Italia, per invogliare il lettore ad una esplorazione più approfondita: le incredibili Pozze Smeraldine, in Friuli Venezia Giulia, le ancora non troppo frequentate Terme del Bullicame, vicino a Viterbo, assieme ad alcune proposte più “avventurose” come Rio Pitrisconi, in Sardegna e le Sorgenti del Sammaro, nel Parco Nazionale del Cilento. L’auspicio è quello di creare una forma di turismo assolutamente responsabile ed ecosostenibile che restituisca la giusta dimensione alla natura e all’uomo il ruolo di attiva contemplazione, fisicamente partecipe delle meraviglie del mondo acquatico.