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Recuperiamo le ferrovie abbandonate!

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Percorsi utili per l’ecoturismo e la mobilità dolce, che evita nuove colate di cemento, e permette una migliore fruizione dei territori a piedi o in bicicletta. Una nuova proposta di legge per favorire il comodato gratuito delle tratte
Non è certo un’idea nuova. Diciamo di più, è una realtà già praticata in molti paesi e in via di attuazione in Italia con alcuni progetti locali. Le antiche tratte ferroviarie sono un patrimonio da recuperare per altri percorsi di mobilità dolce, nel turismo come nei percorsi urbani. In Italia si contano circa 2.000 km di ferrovie locali dismesse, alcune abbandonate da decenni e che versano quindi in uno stato di totale incuria, altre sospese di recente e che potrebbero essere ripristinate a fini turistici. Se a queste si aggiungono anche le strade e i percorsi dimenticati, il risultato è una rete di tracciati che attraversano il nostro Paese, chiusi al traffico, alcuni immersi nella natura, altri all’interno del territorio urbano, che potrebbero rappresentare un’opportunità per costruire una mobilità nuova, per il tempo libero ma anche per spostarsi all’interno delle città.
Adesso Co.mo.do., la confederazione della mobilità dolce, ci riprova, riproponendo il testo di una proposta di legge mai arrivata ad approvazione, con l’intento di dare uno statuto normativo e creare una rete per valorizzare questi tracciati. Si potrebbe dare in comodato gratuito, alle istituzioni che ne facciano richiesta, le ferrovie abbandonate per promuoverle ma anche per fare di queste dei presidi territoriali di tutela del paesaggio dal dissesto idrogeologico”. Centrale potrebbe essere l’utilizzo di questi percorsi per la mobilità ciclabile, come testimonia l’interesse e il sostegno della Fiab, che aderisce insieme Wwf e Legambiente. Il modello di queste greenways sono le esperienze internazionali negli Stati Uniti o in Spagna, ma anche alcune esperienze italiane, “come accade con la ‘transiberiana d’Italia’, la ferrovia Sulmona-Carpinone a ridosso del Parco nazionale d’Abruzzo, in parte chiusa, per la quale un’associazione di promozione del turismo su treno sta facendo inziative di grande successo, o con la Asciano-Monte Antico nelle Terer di Siena, con la Avellino-Rocchetta Sant’Antonio o ancora in Lombardia sul lago d’Iseo con il treno blu e inSardegna con il trenino verde”.
 

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