Samuel Perini e Andrea Bandoli sono partiti il 15 maggio per il loro viaggio in bicicletta dall’Italia alla Spagna con tappa negli ecovillaggi alla scoperta di realtà di condivisione, relazioni e sostenibilità. Eccoli nella loro tappa all’ecovillaggio Campanara, semplicemente fantastico. Godetevi il loro resoconto e provate a immaginare di essere anche voi tra i boschi e i campi.
L’ecovillaggio Campanara è sugli appennini fiorentini e Samuel e Andrea ci raccontano, una volta giunti lì in bicicletta, come sono stati accolti e cosa hanno scoperto.
«I residenti di Campanara ecovillage sono 14 di cui 7 bambini, assolutamente fantastici. In questo momento la loro produzione alimentare è sufficiente per tutto l’anno ma sperano di ottenere un’eccedenza a supporto della loro economia. Silvia ci vive da trent’anni e con le sue erbe officinali produce oli essenziali, creme e bevande. Ce ne ha fatta assaggiare una fatta con petali di rose antiche e vi possiamo garantire che era davvero ottima. Prossimamente è stato programmato un workshop sui fiori di Bach e biodanza. Laerte invece si occupa degli animali, delle sue piante in serra (tra le tante ci sono otto specie di pomodoro) e dell’orto sinergico. Per quanto riguarda quest’ultimo, Laerte utilizza una sua invenzione: l’acqua vitae. Al centro dell’orto è stata scavata una mezza sfera stabilizzata in seguito con cemento, costruendo così una piscina dove i bambini possono fare il bagno e “ricaricare l’acqua”. I risultati sono straordinari: ad esempio tre chili per ogni cespo d’insalata.
Trent’anni fa Silvia si trasferì a Campanara in una magnifica casa affiancata da una chiesa con annesso un campanile del 1923, principalmente per crescere i figli diversamente da come era cresciuta lei; il solo nome della città basta per capire: Milano. Grazie allo studio e all’esperienza, Silvia ora è in grado di affermare che l’uso medicinale di erbe officinali “funziona incredibilmente”. Ci tiene comunque a sottolineare: “a mali estremi estremi rimedi”. Ecologicamente parlando l’idea è quella di “riconquistare un rapporto con le cose essenziali della vita”, afferma Silvia e continua evidenziando l’importanza di “riappropriarsi dell’essenza della vita e di un tuo ritmo”. Rimanendo nella sfera dell’ecologia, Laerte ci ha insegnato e mostrato un’altra cosa affascinante: parte dell’orto è stata dedicata agli animali cosiddetti antagonisti del raccolto, come lumache e topi. Il fine è quello di accontentare tutti in modo da non spezzare quello che è il ciclo della vita. Cosa molto importante per Laerte è che “devi crederci” e vi assicuriamo che lui ci crede veramente. Queste parole sono particolarmente cariche di significato se si considera che nel 2000 un incendio distrusse questo ecovillaggio; ma come “nel passato in cui si possedeva poco”, dice Silvia, “l’unione è l’unica soluzione” e infatti grazie all’aiuto di figli e compagni al seguito è stato possibile ricostruire quello che oggi è l’accogliente Campanara ecovillage.
Passando all’aspetto sociale e culturale l’ecovillaggio è impegnato nel promuovere e comunicare uno stile di vita alternativo in linea con il nostro progetto e per far questo stanno costruendo strutture particolari come teppe e case in paglia per ospitare visitatori e artisti. A questi ultimi è dedicato il progetto “la loggia” o “corte dell’arte”. Un ex cimitero situato lungo un sentiero collegato con il sentiero 00 in cui sono presenti altre sculture scolpite nella roccia. Questo luogo è stato riqualificato mediante un lavoro magnifico di Laerte tutti i giorni per tre mesi e qui qualsiasi tipo di artista può sia esporre semplicemente le sue opere sia soggiornare e dedicare mente e corpo per una realizzazione artistica. Infatti questo vuole essere il luogo dove qualcuno se lo desidera può ritirarsi senza essere coinvolto in altre attività. Sia Silvia che Laerte ci spiegano che “la collaborazione è tutto”, perchè “più siamo, più diventa grande”. La domanda ora sorge spontanea: perché un ex cimitero? Secondo Laerte in questo modo può ringraziare coloro che sono morti e che hanno realizzato questa struttura, la quale gli sta donando passione e amore. “La sinergia tra vita e morte” afferma Laerte.
Concludiamo con una bellissima notizia: dopo trent’anni finalmente Silvia è riuscita ad acquistare il terreno in cui Campanara ecovillage ha messo le sue radici, dopo innumerevoli concessioni annuali che non gli permettevano di sbocciare. Non crediate sia stato facile, in quanto l’appoggio delle istituzioni è tuttora assente».
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Una realtà e un’esperienza che fanno toccare con mano quanto cambiare si possa e faccia bene a noi e al mondo!