Otto ragazzi e ragazze stanno dando corpo a una bellissima idea: proporre il viaggio come momento di crescita e ispirazione, come terapia per l’anima. Mettendo in contatto chi parte con chi può essergli d’aiuto in questo cammino alla ricerca della felicità. Si chiamano “Destinazione Umana”.
Chi siete veramente voi di Destinazione Umana? Idee, concretezza, valori, anche sogni: un mix che avete messo nella selezione delle tante voci cui date spazio. Quale l’obiettivo e quale l’idea che sta alla base e che vi ha mosso
«Siamo 8 ragazzi e ragazze dai 21 ai 41 anni – spiega Silvia Salmeri, founder del progetto – All’appello abbiamo due Silvia, Valerio, Federica, Francesco, Andrea, Chiara (la più piccola del gruppo) e Angela (la più grande). Un team giovane che sogna di cambiare il mondo, non solo del turismo. Ma come diceva Walt Disney la differenza tra un sogno e un obiettivo èuna data.Quindi snoccioliamo qualche dato concreto.
Destinazione Umana è stato lanciato il 26 giugno del 2014 come progetto dell’Associazione
ViviSostenibile che abbiamo fondato 2 anni fa. La nostra missione è quella di aiutare le persone a vivere il viaggio come un momento di crescita e ispirazione, di terapia per l’anima. Li mettiamo in contatto con chi possa essergli d’aiuto in questo cammino alla ricerca della felicità. Ad oggi abbiamo Destinazioni Umane dal Piemonte a Pantelleria, coprendo così quasi tutta la penisola ad esclusione di 5 regioni: Molise, Friuli, Trentino, Campania e Valle d’Aosta per le quali ovviamente
la nostra call è sempre aperta. Beh, direi che il nostro obiettivo per quest’anno è stato raggiunto. Ma ora guardiamo avanti e sogniamo di trascendere dal turismo, affinché Destinazione Umana diventi davvero il veicolo per chi cerca un viaggio dell’anima, di crescita personale, di relazioni che arricchiscano e di luoghi che sebbene siano spesso poco conosciuti possano rimanere ben piantati nel nostro cuore. Per ora le nostre Destinazioni Umane sono in Italia con viaggiatori anche stranieri (il sito è bilingue) ma l’obiettivo è rompere sempre più confini e coinvolgere persone da tutto il mondo. Perché anche la contaminazione culturale è uno dei nostri valori fondanti».
Che genere di informazioni fornite e a chi vorreste rivolgervi di preferenza?
«Destinazione Umana è un portale che risponde ad una domanda precisa: non DOVE i viaggiatori vogliono andare, bensì CHI desiderano conoscere. Lavoriamo nella nicchia, ancora inesplorata, dei viaggi ispirazionali. Crediamo, infatti, che il sempre più diffuso senso di solitudine delle persone possa essere trasformato in felicità attraverso esperienze immersive ad alto valore umano. Allo stesso tempo, Destinazione Umana rappresenta un’opportunità per tutte quelle piccole strutture ricettive (spesso localizzate in zone poco conosciute) che non trovano canali che promuovano le loro realtà in una via autentica. Per questo selezioniamo gestori che abbiano storie di vita e di lavoro particolarmente meritevoli di essere conosciute, e che ispirino:
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cambiamento
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innovazione
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ruralità
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spiritualità
Nel raccontare la storia dei gestori, e dell’ispirazione che attraverso la loro esperienza possono fornire ai viaggiatori, raccontiamo anche i territori in cui vivono e le attività che chi li andrà a conoscere potrà svolgere sia all’interno che all’esterno della struttura. Ci rivolgiamo a chi è alla ricerca di tutto questo».
Quella che avete costruito appare un po’ come una rete di contatti che, ben cucita,è in grado di sostenere una sfida sociale, quelle che possono cambiare modo di vedere e pensare le cose. E’ così? Quale il nuovo paradigma, se c’è, che vorreste proporre?
«E’ esattamente così. Al di là della parte commerciale (siamo un tour operator online) quello che Destinazione Umana vuole veicolare prima di tutto non è assolutamente un prodotto, bensì dei valori. Valori che possono essere raggruppati sotto al cappello del termine “accoglienza”. Conoscete la sua etimologia? E’ molto bella.Attraverso una presunta forma latina: accolligere, da colligere, cioè cogliere, raccogliere; a sua volta questo è composto da co- (insieme) e lègere, cioè accogliere. L’accoglienza è un’apertura: ciò che così viene raccolto o ricevuto viene fatto entrare – in una casa, in un gruppo, in sé stessi. Accogliere vuol dire mettersi in gioco e in questo esprime una sfumatura ulteriore rispetto al supremo buon costume dell’ospitalità- che appunto può essere anche solo un buon costume. Chi accoglie rende partecipe di qualcosa di proprio, si offre, si spalanca verso l’altro diventando un tutt’uno con lui. Il nostro obiettivo (per non parlare sempre di sogni, che possono apparire meno concreti) è creare quindi un movimento globale dell’accoglienza. Apriamoci di più al prossimo, senza paura, e lasciamoci ispirare da lui. Diventiamo tutti delle Destinazioni Umane».
Chiunque può candidare/o candidarsi per diventare una destinazione umana:
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