Viaggio in Serbia

Nei villaggi serbi, come in tutti i Balcani, l’ospitalità è sacra. E’ una cosa antica e universale, non importa da dove vieni. Ma appena sanno che sei italiano sei anche uno straniero particolare. Agli occhi della gente di qui, infatti, l’Italia appare grande, bella e ricca, dalle atmosfere felliniane.

L’istinto è quello di spiegare che insomma, quell’Italia lì, come la Jugoslavia, non esiste più. Ma poi, un pò per pudore, ci si ferma. Meglio non dire che nel tanto decantato Bel Paese si faticherebbe a trovare la stessa aperta e incondizionata ospitalità che ci offrono qui.

Incontri autentici e ritmi più lenti
Siamo nella Serbia centro occidentale, quel triangolo di territorio compreso tra la secca curva a est della Drina, quando decide di andare a scontrarsi con la Sava, e la Grande Morava. Una regione di aspre valli e dolci altipiani, con poche città di riferimento. Il capoluogo è Uzice: è qui che nacque la Repubblica di Uzice, la prima repubblica autonoma a dichiararsi indipendente nell’Europa affossata dal nazi-fascismo. Oggi è una nuova terra di frontiera, perchè proprio lungo la Drina corre il confine tra lo stato serbo e la Federazione bosniaca.

Per scoprire queste terre affascinanti possiamo attraversare questo lembo di territorio da est a ovest, partendo dalle montagne dell’altipiano di Zlatibor fino ai villaggi della Mokra Gora, la “montagna bagnata”, e ai monti Tara, che verso est si interrompono bruscamente proprio nelle acque verdi e turbolente della Drina, regalando panorami magnifici. E’ una zona unica per la vita che vi si svolge, ricca di paesi dove il tempo scorre con un ritmo più lento, grazie al quale possono nascere incontri autentici e speciali. Un altro universo, a due passi da casa nostra.

La nostra proposta di viaggio
Da Belgrado, capitale moderna ma dalla storia antica, bisogna spostarsi un pò più a sud, verso i dolci rilievi dell’altipiano di Zlatibor, e poi a ovest, verso le pendici della Mokra Gora.

Questo è il paesaggio che ha incantato il regista Emir Kusturica, il quale dopo aver girato qui il film La vita è un miracolo ha contribuito a costruire, sulla collina di Mecavnik, il “suo” villaggio: Drvengrad, un etno-parco dove si trovano le tipiche baracche in legno caratteristiche dei Vlasi, i montanari che vivono sui monti Tara e Zlatibor.

In queste zone è bello camminare soprattutto nei villaggi rurali, collegati tra loro solo con strade di campagna, attraversati da ruscelli e spesso immersi in fitti boschi. Talvolta i villaggi prendono il nome della famiglia che li abita da generazioni. E’ il caso di Trifkovici, ottima base per esplorare la natura dei monti Tara dove si possono conoscere direttamente i discendenti dell’antica famiglia.

Merita una visita anche la linea ferroviaria Belgrado-Sarajevo-Dubrovnik che, per vincere il marcato dislivello tra la valle e la Mokra Gora, fu brillantemente progettata nella forma di un 8 con un capolavoro d’ingegneria e architettura. Nelle montagne del Parco nazionale dei monti Tara possiamo scoprire la flora locale, tra cui il pino di Pancic, presente esclusivamente su questi rilievi.

Articolo tratto dal mensile Terra Nuova Giugno 2013, in vendita nello shop online www.terranuovalibri.it

 

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