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Alla scoperta delle comunità italiane: Radici nel Vento

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Radici nel vento è un progetto comunitario nuovo e allo stesso ben radicato nel passato, che nasce dalla commistione fra la cultura del Popolo degli elfi e il desiderio di diffondere semi di consapevolezza, cura, arte e bellezza. Ecco il racconto che ne hanno fatto le donne di Radici nel Vento e gli eventi conoscitivi che hanno in programma per il mese di settembre.
Alla scoperta delle comunità italiane: Radici nel Vento
Radici nel Vento è un’esperienza comunitaria nuova e allo stesso tempo ben radicata nel passato, che attualmente coinvolge sei donne – Irene, Lori, Mira, Roberta, Giorgia e Marta – e una bimba, la piccola Iris.
“La Valle degli Elfi, e in particolare Avalon è stato il punto di incontro fra tutte noi, la magia che ci ha unite, sebbene l’abbiamo abitata e sperimentata in momenti diversi”, hanno raccontato.
“Avalon per noi è un po’ un simbolo, un’apristrada ad un’altra modalità di vita in cui ci rispecchiamo e che vorremmo riproporre nel mondo. Le nostre radici elfiche riguardano La Via del Cerchio, caratterizzata da una modalità decisionale che mette sullo stesso piano tutte le parti, dando modo a tutti di esprimersi e di ascoltare gli altri. Questo per tutte noi è fondamentale. Poi c’è l’accoglienza come veniva vissuta un tempo, con il viandante che bussa alla porta e che può trovare ristoro, ma anche l’accoglienza delle diversità. Dagli elfi non ci si pone tutti sotto ad uno stesso stampino, non ci si impone un’omologazione, e noi ci sentiamo molto comode in questo modo di vivere. Infine, da Avalon abbiamo appreso un certo modo di guardare a se’ stessi. Lì, infatti, grazie ai cerchi emozionali abbiamo appreso a prenderci la responsabilità della propria vita. Ad essere attrici ed attori protagonisti della propria realtà e a smettere di trovare fuori le ragioni della propria gioia o del proprio turbamento”, hanno spiegato.
Da questa esperienza e sensibilità comune è nata l’idea di dar vita ad un progetto che facesse tesoro della cultura e degli insegnamenti elfici, declinandoli secondo le peculiarità, gli ideali, i talenti del sotto-gruppo che si era venuto a creare.
“Quello che più ci caratterizza è l’amore per la cura. Ci piace l’idea di metterci al servizio degli altri, del mondo. Nella pratica, per noi, questa cura si realizza attraverso la medicina olistica, lo yoga, l’uso delle erbe, il contatto con la natura e il prendere la natura come maestra ed ispiratrice. Ancora, uno strumento di cura che ci piace proporre sono l’arte e la bellezza. Ognuna di noi ha un’inclinazione artistica particolare – danza, scultura, pittura, land art, musica, mimo, teatro -, ma siamo tutte molto versatili e ci piace contaminarci a vicenda”, hanno raccontato.
Per chi volesse conoscere meglio il progetto, incontrare le persone che lo animano e condividere insieme a loro una giornata, Radici nel Vento ha organizzato due open day, il 5 e il 10 settembre a Casa Wayra (Vinci). A questi due eventi seguirà un ritiro dal 17 al 19 settembre, sempre a Casa Wayra, nel quale approfondire la conoscenza reciproca e condividere arti e talenti.
“La nostra idea è quella di catapultare le persone in uno spazio-tempo diverso, all’insegna della vita comunitaria, dell’arte e della bellezza. Non vogliamo però creare aspettative irrealistiche, far pensare che sarà necessariamente tutto idilliaco. Quello che possiamo dire è che ci accompagneremo l’un l’altro in questo viaggio, e questo è di per sé prezioso.
Fra le nostre idee per i giorni insieme ci sono passeggiate nella natura, bagni di gong, yoga, danza, giochi cooperativi, lavori sistemici, forse artigianato con macramé, musica. E ovviamente si mangerà!”
Dopo eventi, le donne di Radici nel Vento hanno in programma di dedicarsi al gruppo.
“Per noi è importante ricordarci che non siamo e non saremo mai arrivate, che anzi siamo sempre in cammino. Dedicarci ai passi da fare volta per volta, porci delle domande, nutrire le relazioni e i sogni che vogliamo coltivare è molto importante per noi”, hanno spiegato. “Quello che vogliamo vedere nel mondo, infatti, vogliamo prima saperlo realizzare fra di noi.”
Fra i sogni del futuro c’è quello di trovare una terra, una base, un luogo fisico nel quale confluire, e lì vivere in sinergia con la natura, adattandosi ad essa, costruendo in bioedilizia, instaurando un rapporto con le piante, gli animali e il territorio. “Allo stesso tempo non ci immaginiamo in un posto isolato, lontano, ma in un posto raggiungibile, che possa essere permeato dalle persone”, hanno raccontato. “Un posto, insomma, dal quale poter esprimere la nostra cura per le persone e per i gruppi, con cui già siamo solite lavorare, e supportare la nascita di altre comunità come la nostra”.
Infine, avendo le radici un po’ nel vento, l’animo un po’ nomade e il sogno di spargere semi di consapevolezza nel mondo, le donne di Radici nel Vento sognano di prendere una forma che consenta loro anche di portarsi in giro, nei paesi, nelle piazze, e di soffiare da lì un vento che sia un po’ una carezza, leggero e di trasformazione.

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