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Caicocci: Terra Sociale, Bene Comune

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Caicocci è uno slendida proprietà demaniale abbandonata a pochi chilometri da Umbertide (Perugia, Umbria). Abbandonata fino a che un gruppo di giovani del movimento Genuino Clandestino ha deciso di occuparla e farla tornare in vita, offrendo spazio alla socialità e all’agricoltura contadina. Ma ad un’anno dall’occupazione, ecco che scattano le denunce.
Dal Comitato Caicocci:
Venerdi 31 ottobre 2014 sono state notificate tre denunce ad attivisti del comitato Caicocci Terra Sociale, che da circa un anno si sta mobilitando e prendendo cura dei casali e delle terre di Caicocci, di proprietà regionale e in sofferto stato d’abbandono. Mandante la stessa Regione Umbria, che chiede anche un risarcimento danni (?) e la restituzione della proprietà (per poter poi operarne la valorizzazione, cioè la vendita).
Per ribadire il nostro No alla vendita di Caicocci e alla repressione, convochiamo tutte e tutti il 25 novembre davanti al Tribunale Civile di Perugia.
In questi giorni comunicheremo anche altre iniziative.
In merito alle denunce, come Comitato facciamo presente che a portare avanti la custodia sociale sono state decine di cittadine e cittadini e chi si trovava a Caicocci durante le identificazioni lo faceva su mandato collettivo di un’assemblea.
La nostra presenza a Caicocci ha sensibilmente diminuito la rapina e il vandalismo contro i casali e gli arredi. Ha cercato, dove possibile, di ridare vita produttiva a qualche pezzo di terra, di recuperare e curare alberi e strutture, di ragionare collettivamente sull’uso sociale e agricolo di quello che è un grande bene comune. Chi dovrebbe chiedere i danni? A chi dovrebbero essere chiesti i danni? A chi ha lasciato in stato di abbandono un patrimonio pubblico o chi , dal basso  e con i suoi limiti, ha cercato di prendersene cura?
Il Comitato ci tiene a precisare anche che, contrariamente a quanto scritto nelle denunce della Regione Umbria,  a Caicocci non sono state commesse azioni né violente né clandestine. Abbiamo sempre fatto tutto pubblicamente, spesso con partecipazione popolare.
Caicocci Terra Sociale rivendica l’uso delle terre demaniali per finalità sociali e per la costruzione della sovranità alimentare dei territori. Rivendica anche la gestione popolare e collettiva di tali beni, tenuto conto del fallimento della classe politica che ha condannato questi beni comuni all’abbandono o alla vendita.
Il Comitato ha sempre agito nella sostanziale attuazione dell’art 118 della Costituzione che prevede il principio di Sussidiarietà con cui i cittadini partecipano alle scelte  delle Amministrazioni locali che ricordiamo “gestiscono” il territorio nazionale   ma non ne  sono proprietarie, il proprietario è il Popolo.
 
Noi crediamo nella salvaguardia del Patrimonio ambientale, agricolo e immobiliare come unica  risorsa per la creazione di nuovi posti di lavoro.
 
Noi crediamo che un Ente pubblico che abbandona o vende dei Beni Comuni tradisce il proprio mandato Costituzionale.
Caicocci siamo tanti
Le lotte per Caicocci e per la Terra non si reprimono
Caicocci non si vende, si vive e si difende.
Per che cosa lavoriamo
  • una gestione sostenibile dei terreni e dei beni agricoli di proprietà pubblica, con i quali promuovere “progetti di neo-ruralità”, attraverso concessioni di lunga durata (min. 20 anni);
  • la diffusione di un’agricoltura contadina, locale, naturale e di sussistenza; perché è l’unica in grado di assicurare alla comunità prodotti sani e genuini a prezzi accessibili, nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio;
  • percorsi decisionali partecipati, che sappiano coinvolgere nella progettazione la comunità locale e le realtà contadine di nuovo insediamento;
  • la nascita di piccole e diffuse realtà, volte al soddisfacimento delle esigenze della rete dei contadini locali, attraverso progetti concreti, come ad esempio la costruzione di piccoli vivai per la produzione di piantine da orto di varietà locali, usando metodi naturali e a risparmio energetico;
  • la collaborazione con tutte le persone che si riconoscono nei principi di questo manifesto e sono disposte a lavorare per la sua attuazione.
Che cosa vogliamo
Il riconoscimento del diritto ad abitare la terra da parte di chi pratica l’agricoltura contadina. Oggi le leggi impediscono di fatto la riconquista delle terre abbandonate o incolte da parte di soggetti diversi dalle medie-grandi aziende agricole convenzionali, sole titolari del diritto di edificare annessi o abitazioni rurali. Vogliamo poter auto-costruire con materiali naturali (come legno e paglia), fabbricati rurali a bassissimo impatto ambientale, totalmente degradabili e vincolati senza limiti di tempo all’attività agricola.
(tratto dal manifesto Genuino Clandestino nel quale Caicocci si riconosce)
Per ulteriori informazioni e contatti:
Gruppo Facebook
http://comune-info.net/2014/05/caicocci

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