Cascinet è una antica cascina, un’associazione e un’azienda agricola. Ma è anche molto di più: una comunità, un luogo di transizione, un avamposto di permacultura e di decrescita applicata: una vera e propria esperienza di resilienza nel cuore di Milano.
Un’oasi verde tra la tangenziale e la ferrovia, un nucleo di resistenza urbana, un luogo di socializzazione e di contatto con la terra: ecco cos’è la Cascina Sant’Ambrogio, rinominata Cascinet, di proprietà del Comune di Milano concessa in custodia ad un piccolo gruppo di giovani sei anni fa.
Posta sulla cintura est della città, nel quartiere Forlanini, Cascinet è circondata dal canile comunale, dalla tangenziale, da una casa di accoglienza per vittime della tratta ed una centrale di teleriscaldamento. Descritto così, non sembra un luogo particolarmente appetibile; invece è uno spazio magico, un polmone verde in cui immergersi per dimenticare di essere a poche centinaia di metri dalla prima cerchia di palazzoni della città.
Cascinet, è diventata sede dell’omonima associazione e recentemente anche un’azienda agricola srl di cui l’associazione è una dei quattro soci fondatori. “La cascina è stata data in concessione all’associazione e all’azienda agricola per trent’anni” racconta Elena Argolini, una socia che mi guida alla scoperta del podere. “La concessione comprende la grande cascina e i due fienili e circa un ettaro e mezzo di terra circostante. Per l’azienda agricola abbiamo anche altri nove ettari di terra che si trovano in Vettabbia, di fronte all’Abbazia di Chiaravalle, che utilizziamo a seminativo. La terra intorno a Cascinet invece l’abbiamo dedicata agli orti collettivi, alla produzione di erbe aromatiche e alla “scuolina nel bosco” che ospitiamo per tre giorni la settimana. Recentemente abbiamo messo installato gli alveari e proprio davanti sorgerà un’aiuola di fiori per attirare le api. Abbiamo vinto anche un bando per piantare una food forest, una foresta edibile, dove intorno ad ogni albero saranno create delle aiuole, le “gilde”, per coltivare altre verdure”. Non solo, è prevista la costruzione di casette di paglia e di uno spazio per le tende, visto che già adesso, ogni fine settimana, Cascinet ospita gruppi scout.
Giriamo intorno alla struttura ed arriviamo ad un campo dove spuntano delle giovani piantine. “Grazie all’aiuto di
Deafal” spiega Elena “abbiamo vinto un bando per la bonifica di questo terreno che è inquinato di metalli pesanti. È stato fatto un miscuglio di materia organica ed inorganica per aiutare microrganismi e poi è stata seminata la senape e alberi da frutto”.
Finendo il giro esterno, passiamo accanto alla struttura principale della cascina e mi accorgo di un abside inglobato nel muro “Cascinet era una chiesa in antichità” spiega Elena “ci hanno detto che risale al 1100. Con la custodia ci siamo impegnati ad effettuare opere di manutenzione e restauro dell’edificio, facendo riferimento ai Beni culturali”.
La cascina è anche un luogo di socialità ed ospitalità. Ad ogni ora ci sono persone che lavorano, si incontrano per fare attività insieme o riunioni: quando sono arrivata io, un gruppetto di ragazzi stava stasando i lavandini dell’associazione e dell’unico abitante della cascina. Si, esatto, c’è un abitante, un signore anziano che nella cascina vi ha vissuto tutta la vita. Adesso convive con la realtà di Cascinet e il gruppo che lo supporta nella piccola manutenzione.
La grande struttura centrale ospita la sala riunioni, tre appartamenti per ospiti a medio e lungo termine e la foresteria. All’esterno, il punto ristoro simboleggiato da un apecar allestita con una cucina a norma e due fienili dove, nella bella stagione, l’associazione organizza feste o ospita attività di gruppi esterni. “Piano piano ci stiamo organizzando per rendere la cascina un luogo aperto e alla portata di tutti” afferma sorridendo Elena, mentre passa accanto a noi una socia di ritorno dalla raccolta delle erbe spontanee. “Vogliamo creare un luogo dove le persone possono sviluppare le proprie capacità e talenti e perché no, magari crearsi un lavoro e iniziare una vita diversa, più vicina alla terra e alla collettività”. Cascinet è una comunità fatta di tanti volti e tante persone che offrono “servizio” per quanto gli è possibile. È un luogo dove sperimentare e sperimentarsi e anche per questo dedicano molto tempo ai processi partecipativi. Per fare un piccolo esempio, per comprendere quanto è considerata importante la voce di ogni membro del gruppo, il logo che simboleggia Cascinet è frutto di un lavoro che ha coinvolto tutti i soci a cui è stato chiesto di esprimere ciò che significava per loro questo progetto. Dalla combinazione delle diverse attribuzioni di senso, è nato il logo e probabilmente, è nata anche la loro identità”.
A Cascinet c’è davvero spazio per tutti. Dallo Yoga alle feste di musica elettronica, dalla settimana dedicata alla comunicazione non violenta per le famiglie all’accoglienza di gruppi di giovani studenti internazionali, dall’agricoltura al fai da te. Se hai voglia di metterti in gioco e scoprire come cambiare vita senza lasciare la città, Cascinet può essere un luogo che fa per te ma attenzione: come in Natura, una nicchia sopravvive grazie a scambi e reciprocità. Non dimenticarlo quando varcherai la soglia di Cascinet.