Esiste un ambito in cui la permacultura fornisce un valido sostegno per approcciarsi alle relazioni sociali, specialmente verso le dinamiche comunitarie. Ne parliamo con Francesca Simonetti, permacultrice.
Costruire comunità, che sia un ecovillaggio, un cohousing, di vicinato o di interesse, è un percorso pluridimensionale e complesso a cui abbiamo dedicato negli anni molta attenzione sulle pagine di Terra Nuova. Spesso si è parlato di Comunicazione non violenta, di ecologia delle relazioni, di facilitazione, di strumenti e strategie per prendere decisioni condivise e per gestire le dinamiche di potere. In questo breve articolo, vogliamo dare un assaggio di un’altra prospettiva, quella della Permacultura declinata nell’ambito sociale. Già un anno fa avevamo trattato l’argomento in un’
intervista a Looby MacNamara, permacultrice del Regno Unito, autrice di
People and Permaculture e
7 Ways to Think Differently (disponibili solo versioni in lingua inglese). La riprendiamo qui con l’aiuto di Francesca Simonetti, attiva permacultrice italiana, che si appresta ad accogliere l’amica e collega australiana
Robin Clayfield, in arrivo in Italia a Luglio, che negli ultimi 30 anni si è dedicata all’elaborazione e sperimentazione di un percorso ispirato alla Permacultura per le comunità in cambiamento.
“Conosco Robin dal 2009 quando insieme al mio compagno
John Button, siamo andati a visitare Robin a
Crystal Waters” racconta Francesca. “Tra gli anni ’70 e inizio anni ’90, molti giovani ambientalisti australiani si unirono per contrastare la distruzione delle immense foreste secolari e in altre azioni a difesa dell’ambiente. Fu in questo frangente che nacque l’amicizia tra John e Robin. Ricordo la voce calda, flemmatica e lo sguardo penetrante di questa donna mentre raccontava le storie e le avventure da loro vissute in quegli anni. Ho incontrato di nuovo Robin nel 2015 in Inghilterra, durante il corso
Social Permaculture e il suo approccio alle dinamiche di gruppo mi ha lasciata notevolmente colpita. Ho amato il suo modo di essere diretta, chiara, concentrata e nello stesso tempo amorevole, giocosa e coraggiosa”.
Dalla fine degli anni 80, insieme al suo ex partner, Robin ha definito sempre più una metodologia d’insegnamento e di facilitazione specifica per le dinamiche di gruppo. Dopo 30 anni di appassionata ricerca e di sperimentazione “sul campo” e attraverso il confronto con i colleghi, Robin ha elaborato il metodo Dynamic groups, dynamic learning’ creative teachers, facilitators and group leaders,una metodologia olistica che mette in sinergia alcune fra le migliori pratiche mutuate da differenti teorie di apprendimento, integrandole all’approccio permaculturale.
“Questo metodo si fonda sui principi della Permacultura e la cura delle persone” sottolinea Francesca “e pone l’accento sull’importanza e l’essenzialità di utilizzare la creatività, l’empowerment e l’interazione, al fine di condurre con successo i processi di gruppo. Per esempio, uno degli strumenti utilizzati da Robin è il Permaculture Principles Card Game, un kit di carte colorate in cui sono enunciati i principi della permacultura, la sua etica ed immagini evocative. Ho notato che questo espediente rende l’insegnamento molto più divertente e piacevole, i partecipanti sono più stimolati e coinvolti. Le carte e le immagini danno un senso di concretezza ed immediatezza tali da velocizzare il processo in atto”.
“Quando uniamo le nostre differenti forze ed energie si crea un incredibile sinergia tra tutti i componenti di un sistema” afferma Robin Clayfield, l’ideatrice del metodo “il raccolto finale è più integrato e vitale”.
Francesca stessa ci confida che aprirsi a metodi d’insegnamento e di facilitazione meno formali ed accademici le ha permesso di ottimizzare l’attenzione ed imparare a notare le sfaccettature che emergono da un processo collettivo: “usando metodi di facilitazione creativi si acquisisce sicurezza e consapevolezza. È un grande supporto per il proprio cammino e per chi accompagna i gruppi nel processo di cambiamento”.
Anche dal mondo della Permacultura arriva quindi il suggerimento di prendersi cura dell’essere umano e delle sue relazioni parallelamente al porre attenzione verso il territorio in cui ci si trova ad agire. E’ un richiamo trasversale che si alza dalle tante discipline che ispirano le azioni di cambiamento. E, considerato che per creare un nuovo modo di abitare la Terra c’è bisogno di una comunità che inizi a farlo, è importante trattare con cura i legami invisibili delle comunità che determinano il successo o il fallimento di questa possibile ed auspicabile svolta ecologica globale.
Segnaliamo la presenza di Robin Clayfield presso la comunità Artaban di ACF di Burolo (TO) dall’8 al 13 luglio per il corso Dynamic Groups, Dynamic Learning’ Creative teachers, Facilitators and Group Leaders e nel fine settimana del 14 e 15 luglio per il corso Words for women’s and wise women’s wisdom weekend.
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