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Dall’io al noi: fare comunità a 20 anni

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Dal 3 al 13 maggio, sei giovani italiani sono partiti alla volta dell’ecovillaggio Hallingelille in Danimarca per “assaggiare” la vita in comunità.
Da tre anni il gruppo di lavoro “internazionale” di RIVE – rete italiana villaggi ecologici, ricerca e crea occasioni di scambio interculturale e formativo per giovani ed adulti attraverso i finanziamenti del programma Erasmus+ dell’Unione Europea. From the I to the We è l’ultimo progetto che ha preso vita in Danimarca, nell’ ecovillaggio Hallingelille, dove trenta giovani tra i 18 e i 30 anni, provenienti da Italia, Spagna, Slovenia, Germania e Danimarca, hanno trascorso nove giorni immersi nella quotidianità dell’ecovillaggio e nella dimensione comunitaria.
Una simile opportunità è alle porte: From the I to the We.Yes to sustainability!
Se hai tra i 17 e i 30 anni puoi essere tra i sei italiani (5 + 1 youth leader – operatore responsabile) che parteciperanno alla prossimo programma: in Slovenia dall’8 al 16 agosto, presso Ecofarm Zavod Veles, puoi vivere un’esperienza simile a quella raccontata in questo articolo (dettagli su come partecipare a fine pagina).
A differenza di tante proposte formative, From the I to the We si distingue per la quantità di temi toccati durante l’esperienza e la diversità delle attività proposte: questo è inevitabile, dal momento che si è scelto un ecovillaggio come luogo di formazione! Per sua natura, la vita in una comunità ecologica presenta un gran numero di sfaccettature rispetto all’applicazione dell’ecologia alla vita quotidiana, sia a livello pratico che intellettuale. È un ambiente ricco, dinamico e variegato. “Le attività proposte sono state molteplici” racconta Nicoletta Benfatti, socia RIVE e youth leader: “i ragazzi e le ragazze si sono trovati a riciclare i pallets per costruire mobili, organizzare squadre di dumpster-diving (recupero del cibo ancora buono, scartato dai supermercati), gestire animali e spazi verdi, preparare i pasti e mantenere puliti gli spazi comuni. Non solo, avevamo dei tempi per la riflessione collettiva e la condivisione dei saperi. In questi momenti sono state utilizzate strategie per la costruzione del gruppo, esercizi di sensibilizzazione e strumenti di ecologia profonda per aiutare i ragazzi e le ragazze ad immergersi nella consapevolezza di sé”.  Anche Filippo Ceschi, 28 anni di Padova, assistente youth leader, descrive una densa esperienza: “ho contribuito alla gestione del cibo e alla cucina, alla logistica e alla facilitazione nelle attività di gruppo e nelle riunioni dei leaders. Parallelamente ho dato da mangiare ai cavalli, ho pulito la stalla, tagliato erbe infestanti e costruito una compost toilet con mattoni in terra cruda. Un’esperienza a volte anche troppo intensa ma per cui, in ogni caso, ne è valsa completamente la pena”. Paolo Pani, 28 anni, originario di Bergamo, arricchisce la descrizione dal punto di vista del partecipante: “mi sono trovato a condividere l’intera giornata col gruppo, dalla preparazione della colazione alla musica intorno al fuoco la sera. Mi è rimasto molto impresso il momento in cui ho collaborato con gli abitanti di Hallingelille tessendo contemporaneamente la relazione tra loro e il nostro gruppo, e quando tornato a casa ho provato un grande orgoglio ricordando l’energia con la quale ogni partecipante ha condiviso il suo sapere con il resto del gruppo e di quante cose ho raccolto dagli scambi sulla sostenibilità, la facilitazione, la permacultura, la sociocrazia, la conoscenza delle erbe spontanee e molto altro ancora!”.
Un’ esperienza di vita e lavoro in comunità, quindi, ma anche di crescita personale e relazionale.
Nelle testimonianze dei giovani, nonostante ognuno abbia scelto di partecipare per motivi diversi, emerge con forza come questa esperienza li abbia portati anche ad esplorare se stessi: “ho partecipato a questo scambio perché cercavo un’esperienza che potesse stravolgermi e permettermi di crescere e perché sono profondamente interessato agli ecovillaggi. Ho trovato ciò che cercavo. Il clima accogliente, mi ha permesso di scambiare apertamente parole, emozioni e sogni con giovani provenienti da svariate nazioni europee. Tutti assieme, e sotto la guida degli youth leader, abbiamo creato forti legami tra noi: un gruppo caratterizzato da autenticità, empatia, condivisione e tante risate. Ho avuto un significativo assaggio di quello che una vita in comunità potrebbe essere. Ho riscoperto l’umanità che accomuna genti di nazionalità differenti, specialmente quando camminavamo in silenzio nella natura… o quando, attorno ad un fuoco luminoso, suonavamo e cantavamo” (Stefano Provenzi, 19 anni, Bergamo) .
 “La cosa che mi è piaciuta di più” afferma in confidenza Filippo Ceschi, assistente leader, “è stato il contatto con le persone. Mi porterò a casa tante belle relazioni e connessioni. Credo di aver imparato ad essere più aperto verso me stesso, a conoscermi meglio e ad accettarmi per quello che sono. Di conseguenza, mi sono aperto di più anche verso gli altri e ho avuto uno scambio di conoscenze più profondo. Mi sono sperimentato in un ruolo di responsabilità dove ho imparato sbagliando e ascoltando chi aveva più esperienza di me”. “Per me è stato molto importante lo spazio dato all’emotività individuale e collettiva” gli fa eco Paolo Pani “fin dai primi giorni si respirava un aria piacevolmente familiare e di protezione, dove le debolezze potevano essere condivise e, tramite l’aiuto del gruppo, superate insieme. Questo ha fatto sì che ogni difficoltà fosse vissuta con il miglior approccio capace di trasformarsi in un insegnamento costruttivo. Sono tornato a casa con molti spunti su cui riflettere, con la consapevolezza di aver dato vita a una piccola rete di persone a me care, sul quale poter contare durante la mia vita”.
Paolo non è stato il solo a sentire fiducia per il prossimo futuro. “Ho intrapreso questo viaggio senza aspettative, con mente totalmente aperta e libera” racconta Maria Vittoria Tenci, 24 anni di Verona “mi sono trovata a contatto con persone eterogenee che per me significa ricchezza; si è creato un cerchio di amicizia in cui ho sentito fortissimo il senso di appartenenza alla mia generazione, con coloro che ricercano il cambiamento guardando la sinergia tra le relazioni, le attività umane e la Madre Terra. Quest’esperienza mi ha lasciata profondamente speranzosa nel futuro e sono consapevole di essere supportata nelle mie idee, nonché ricca di nuove prospettive!”. “Io porto con me una grande energia positiva e speranza per un futuro migliore” le fa eco Cecilia Netto, 24 anni di Latina “la felicità nello scoprire quante splendide anime esistono anche in questa parte di mondo (l’Occidente) e grazie a progetti come questo posso incontrarle e possiamo contaminarci a vicenda, sognare e crescere insieme, per poi tornare alla nostra terra e seminare idee ed opportunità”. L’arricchimento ricevuto da questa esperienza ha agito profondamente anche negli organizzatori, che dopo settimane di lavoro di coordinamento e compilazione di moduli hanno potuto godere di “un’atmosfera magica, di condivisione, apertura, supporto e collaborazione dove ogni cosa si svolgeva in totale armonia e serenità” afferma Nicoletta Benfatti. “Considerati i miei 45 anni, potevo essere madre almeno della metà dei partecipanti. Nonostante questo mi sono sentita a mio agio nel gruppo, e l’età non ha assolutamente influito sul bellissimo rapporto nato con ognuno di loro. Li osservavo con ammirazione, fiducia e interesse.  Abbiamo ballato, giocato, suonato e riso tantissimo. In quei giorni mi sono sentita veramente libera, vivevo il presente e accettavo il gruppo e me stessa”.
Nella foto, il gruppo italiano (da sinistra a destra): Filippo, Cecilia, Maria Vittoria, Paolo, Stefano, Nicoletta
Un bilancio estremamente positivo quindi, un’esperienza di vita indimenticabile, un bagaglio di conoscenze con cui tornare a casa e contaminare positivamente il fututro e il mondo.
Grazie all’impegno volontario di Nicoletta Benfatti ed il gruppo internazionale RIVE, sarà possibile ripetere o partecipare per la prima volta ad un nuovo progetto From I to We – Yes to sustainability! che si terrà dall’8 al 16 agosto in Slovenia, presso Ecofarm Zavod Veles. È ancora aperta la selezione dei sei giovani italiani che, con i coetanei olandesi, sloveni e spagnoli, potranno sperimentarsi nella vita in ecovillaggio. La partecipazione al progetto è gratuita, i costi di viaggio (fino ad un massimo di Euro 275,00), di vitto e alloggio sono finanziati dai fondi Erasmus+. Ai giovani selezionati (in età da 17 a 30 anni e con una sufficiente conoscenza della lingua inglese) verrà richiesta l’iscrizione all’Associazione RIVE prima della partenza (basta compilare il modulo iscrizione e versare la quota di Euro 30,00).
NOTA: tra chi dimostrerà interesse in questo progetto, ne verrà selezionato uno che andrà in Slovenia al “meeting preparatorio” previsto dal 15 al 16 luglio (anche questi costi saranno rimborsati).
SE SEI VERAMENTE INTERESSATO A PARTECIPARE A QUESTO PROGETTO, compila questo modulo.
Ulteriori informazioni:  segreteria@ecovillaggi.it  
specificare in oggetto: “YOUTH EXCHANGE “From I to We – Yes to Sustainability!
website: yestosustainability.wordpress.com/august-in-zavod-veles-slovenia
Per approfondire le considerazioni riportate dai giovani che hanno partecipato al progetto in Danimarca, visita il blog.
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