Dyssekilde: ecovivere a tutto tondo
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Un lavatoio in pietra serena, un zuppa fumante di fagioli, piselli e cipolle con pane abbrustolito, posate in legno d’ulivo, olio extravergine d’oliva dal gusto forte, leggermente piccante, un sincero bicchiere di vino rosso: non stiamo parlando dell’accoglienza in una cascina toscana, ma del caloroso benvenuto nella casa di Matawan, un vero e proprio angolo di Toscana in Danimarca.
Sul lato Sud della casa, un’ampia finestra riempie di luce il pavimento di cob, materiale misto di argilla, paglia e sabbia. Due statue in legno del Buddha delimitano lo spazio dedicato alla meditazione e al raccoglimento. Ci troviamo a Dyssekilde, uno dei primi ecovillaggi sorti in Danimarca, vicino a Torup, un piccolo
villaggio danese di 300 abitanti a 60 km da Copenaghen, nella parte Nord dell’isola di Selandia.
Il lungo viaggio di Matawan, nato a Livorno nel 1948, iniziò con un campo di lavoro di Emmaus in Francia nel lontano 1971. L’idea delle 4 R, riutilizzare, riparare, riciclare, risparmiare, era già germogliata e aveva attecchito. Si raccoglievano vecchi oggetti, mobili e vestiti dalle cantine o dalle soffitte delle case, per separare poi i diverecovillaggi si materiali e rivenderli a grossisti o in mercatini dell’usato. Gli introiti finanziavano progetti nei paesi in via di sviluppo, o nei quartieri poveri dell’Europa…
Sempre nell’articolo:
>> Le origini del progetto: autosufficienza e vegetarismo
>> Architettura creativa con materiali locali
>> I risultati di 20 anni d’esperienza
>> I metodi decisionali
>> L’associazione
>> I terreni, le case, gli spazi comuni…
La versione completa dell’articolo è disponibile nel numero cartaceo Gennaio 2011 di Terra Nuova o come eBook.
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