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Ecovillaggi: dove mi colloco?

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Pensando di vivere in ecovillaggio, vi è mai capitato di sentirvi costretti a decidere se starci “dentro” o “fuori”? L’adesione, in realtà, è ricca di sfaccettature: vediamo un’esperienza reale.
Per una comunità, sopratutto in fase di fondazione, è importante avere un nucleo di persone che garantisce la presenza costante e continuativa nella vita comunitaria. Ma l’ecovillaggio, come il cohousing o altre forme di abitare collaborativo, è un organismo vivente che si realizza anche attraverso la sua essenza dinamica e trasformativa. Solidità e fluidità, per esempio, sono caratteristiche che coesistono in queste esperienze e la loro sinergia arricchisce sotto molteplici aspetti sia a livello personale che collettivo. Nel contesto comunitario, è possibile muoversi nello “spazio” che si trova fra un estremo e l’altro, trovando la propria dimensione. Ma qual’è il “giusto spazio”? Dove mi posso collocare, considerando i miei tempi di vita e la mia sensibilità? Qual’è la “giusta” distanza/vicinanza al progetto?
Per calarci nella realtà e provare a dare una risposta concreta a queste domande, ne abbiamo parlato con Corinna Höermann, che ha saputo trovare equilibrio tra i bisogni personali e le necessità comunitarie.
Corinna è una donna forte e intraprendente, è una madre fuori dal comune, è una danzatrice che attraverso il corpo ti parla di sé. L’ho conosciuta al campo dei nuovi progetti della Rete degli ecovillaggi – RIVE e subito sono rimasta affascinata dalla sua scelta di vivere “a cavallo” di due comunità: Ciricea, un piccolo ecovillaggio in Toscana e lo ZEGG, una comunità “storica” della Germania di cento persone, famosa per le sue caratteristiche anarchiche, di ricerca e sperimentazione sulle diverse manifestazioni dell’affettività e per l’applicazione di dispositivi ecologici. Consapevole di quanto è impegnativa la vita di comunità, le ho chiesto di spiegarmi come gestisce la sua passione comunitaria con la scelta familiare: “la mia famiglia ha sempre condiviso la mia passione per gli ecovillaggi” risponde con un sorriso “i miei figli e il mio compagno sono ben inseriti allo Zegg e in parte anche a Ciricea. Però ritengo la strada comunitaria la mia strada, e mi divido fra famiglia e comunità/ecovillaggio in modo deciso e molto naturale. C’è chi sta 12 ore al giorno fuori casa per lavoro. Io invece dedico circa la metà del mio tempo alla vita comunitaria e spesso porto la mia famiglia con me”. ZEGG e Ciricea sono due comunità molto differenti tra di loro, di dimensione, di maturità progettuale, di forma. Eppure entrambe donano a Corinna una dimensione ideale per esprimersi. “Lo ZEGG mi fornisce una struttura ben organizzata dove posso inserirmi, portare il mio sapere e il mio contributo senza avere grosse responsabilità” spiega “Ciricea invece, mi porta a camminare su un terreno vergine dove posso co-creare con la comunità e dove faccio parte dei processi decisionali. Il più grande vantaggio di tutto questo è che non mi annoio mai e creo un rapporto di scambio tra le due comunità, condividendo esperienze tra un ecovillaggio e l’altro”. Le chiedo se in tutto questo andirivieni ha riscontrato difficoltà: “No, non ne vedo. È sufficiente non avere aspettative e pretendere che le cose vadano nella stessa maniera in due realtà che sono culturalmente e fondamentalmente diverse”.
Corinna partecipa dal 2008 con la sua famiglia alla vita estiva di ZEGG, come summerguest – ospiti dell’estate che, oltre a partecipare alle attività, contribuiscono alla vita comunitaria con il volontariato. “Oggi guido i gruppi dei Summerguests” specifica Corinna “offro laboratori di danza e conduco i gruppi durante festival. Ho scelto lo ZEGG perché si occupa principalmente di relazioni e di varie forme di convivenza, coppie aperte, clan, piccole comunità unicamente di donne, …Nella mia vita, l’interesse principale sono le relazioni dunque tutto combacia. Fare volontariato mi rende felice: è bello restituire alla fonte tutte le cose che ho imparato, a partire dallo ZEGG Forum, che è la mia passione”. Le chiedo se ha ancora un po’ di pazienza per spiegare che cos’è lo ZEGG Forum. L’ho sperimentato due volte con Corinna ma è un metodo difficile da descrivere, perché lo si apprende con il corpo, le emozioni, non tanto con le parole. “Lo ZEGG Forum è uno spazio sicuro dove le persone possono mostrarsi senza paura con tutto la loro emotività e godono dell’ascolto benevolo e privo di giudizio degli altri, che sono seduti nel cerchio. L’ascolto del cerchio e l’accompagnamento di chi facilita aiutano a sciogliere le tensioni e a trasformare le nostre paure, la rabbia e il dolore in compassione. Il Forum lavora con le energie sottili ed è uno strumento semplice e diretto per capire noi stessi e vivere le nostre emozioni senza vergogna e falsità. Lo ZEGG Forum è uno strumento meraviglioso per creare comunità e per prendere confidenza con le emozioni”. La passione per questo strumento spinge Corinna a portarlo in giro per l’Italia, continuando a mettere in relazione ecovillaggi, facendo da ponte tra le esperienze, creando una base culturale affine tra le diverse comunità. Il suo navigare da una realtà e l’altra è un grande arricchimento personale e per la rete di ecovillaggi.
Per finire, quando le chiedo perché fra tutte le metodologie di costruzione di comunità che ha sperimentato nella vita ha scelto di portare il Forum, risponde: “perché mi ha fatto capire cos’è l’amore e che l’amore è ovunque intorno a noi”. Allora, senza riempire l’intelletto di domande superflue, potremmo affidarci al cuore per capire qual’è il nostro posto nella comunità, per sentire dove ci collochiamo rispetto alla vita di gruppo rispettandoci nei tempi di vita, senza costrizioni, affidandoci alla nostra creatività.

Vuoi saperne di più sulle comunità intenzionali?
Sono sempre più numerosi giovani e meno giovani che decidono di andare a vivere in un cohousing o in un ecovillaggio, una scelta dettata non solo da motivi economici (vivere insieme costa decisamente meno), ma anche dal crescente bisogno di uno stile di vita sobrio e a basso impatto ambientale, basato su relazioni autentiche e di solidarietà. Il panorama delle esperienze comunitarie, in Italia e all’estero, è assai ricco e variegato. Sempre più spesso si riconosce il valore sociale oltre che ambientale del vivere insieme, tanto che anche in Italia sono in crescita le amministrazioni locali che promuovono bandi per l’assegnazione di terreni o edifici destinati al cosiddetto housing sociale; è successo in Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna e altrove. L’autrice racconta la storia e soprattutto il presente di ecovillaggi e cohousing già attivi in Italia, dei numerosi progetti in via di realizzazione e aperti a nuove adesioni, e delle esperienze internazionali più significative. Quella che emerge è una mappa completa e variegata, utile per chi vuole approfondire una tematica ancora poco conosciuta oppure per chi ha già avviato una riflessione e un percorso, e che nel libro può trovare suggestioni, stimoli e contatti per proseguire il proprio cammino.
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