Il neo eletto Consiglio Visione della RIVE – Rete Italiana dei Villaggi Ecologici – si è recentemente fatto promotore di un ciclo di incontri volti a favorire il confronto fra i vari membri delle Comunità italiane. Luci ed ombre, punti di forza e criticità specifiche, ma anche condivisione di esperienze, buone pratiche, emozioni e vissuti saranno al centro di questo percorso condiviso. Il primo incontro, tenutosi il 24 gennaio, ha visto le comunità presentarsi con i propri talenti e le proprie difficoltà e moltissimi sono stati gli spunti di riflessione e i bisogni raccolti. In attesa dei prossimi aggiornamenti, ecco una prima riflessione giunta da Simona Straforini, membro dell’Ecovillaggio Tempo di Vivere e del Consiglio Visione RIVE.
Domenica 24 Gennaio si è svolto un incontro online tra membri delle Comunità appartenenti a RIVE – la Rete Italiana dei Villaggi Ecologici.
Da tempo gli ecovillaggi della rete esprimono il bisogno di confronto tra pari, soprattutto su temi specifici che riguardano la vita comunitaria, le sue luci e le sue ombre, i punti di forza e le criticità specifiche, la condivisione di esperienze, buone pratiche, emozioni e vissuti.
Dopo la bellissima iniziativa promossa dall’Ecovillaggio Torri Superiore durante lo scorso lockdown, che ha visto la partecipazione entusiasta di diversi membri di comunità e che è stata – a detta di molti – un momento di grande sostegno reciproco e vicinanza, il neo eletto Consiglio Visione (ex Consiglio Direttivo) ha scelto di dare nuova vita a questa esperienza.
Gli incontri online, dalla cadenza quindicinale, permetteranno ai membri delle Comunità che vivono assieme con un fine comune di confrontarsi.
Tutti i partecipanti saranno attori di questi incontri, con una raccolta di temi di interesse comune e con una facilitazione a rotazione, che permetta a ciascuno di essere focalizzatore di uno o più incontri, così che l’esperienza sia davvero portata avanti con corresponsabilità e coinvolgimento. Tutti potranno portare la propria voce, la propria esperienza, il proprio colore e soprattutto i propri bisogni.
Durante questo primo incontro le comunità si sono presentate, con i propri talenti e le proprie difficoltà, e hanno proposto un primo giro di temi che sarebbe importante affrontare. Moltissimi sono stati gli spunti di riflessione e i bisogni raccolti.
Qualche esempio: il rapporto tra diverse generazioni in una comunità (affinità e differenze, inter-generazionalità per la continuità dei progetti ecc.), gli ingressi e le uscite di membri residenti (come vengono gestite, quali le ripercussioni emotive, strutturali, economiche), la cura delle relazioni (con anche focus specifici sulla coppia, sulle differenze di genere, sulle diversità in generale all’interno e all’esterno della comunità), la gestione dei volontari e delle richieste di esperienza e/o avvicinamento da parte di nuove persone, l’impatto ambientale e la relazione con il territorio e – sicuramente non ultimo – la situazione Covid dal punto di vista dei gruppi (vaccini, crisi, opportunità).
Erano presenti membri storici e anche volti nuovi, che hanno reso il cerchio ancora più coinvolgente, proprio per la diversificazione delle prospettive e delle esperienze.
Il clima dell’incontro è stato molto intimo, rispettoso e attento, e si è respirata molta comprensione reciproca. Un linguaggio comune che esprimeva spesso necessità condivise e che ha sottolineato ancor di più l’importanza e l’utilità di questi appuntamenti.
Prossimamente parleremo anche di come divulgare le riflessioni che emergeranno durante questi cerchi così che una panoramica della vita comunitaria possa giungere anche a chi la immagina, ma non ne ha esperienza diretta.