Si è tenuto in Germania e si è focalizzato sul tema relazioni e sessualità. Il racconto dei protagonisti italiani.
Nella storica comunità tedesca di Zegg, si è tenuto uno stimolante scambio giovanile promosso da Yes to Sustainability, un gruppo costituitosi nel 2017 con l’obiettivo di promuovere pratiche sostenibili a livello ambientale e sociale.
Sono stati diversi gli italiani che hanno partecipato grazie alla partnership Rive. Lo scambio si è focalizzato su diversi temi: relazioni, comunicazione, conoscenza di sé, del proprio rapporto con l’amore e la sessualità.
Alice Quattrocchi, 30 anni, Enzo Fumagalli, 25 anni e Adelaide Valentini, 26 anni, Mattias Schweizer, 26 anni,Simone Cesaro, 24 anni hanno così trascorso insieme con altri trenta ragazzi, provenienti da Germania, Francia e Spagna, dieci intensi giorni di condivisione esplorando dimensioni emotive e comunicative non sempre facili da affrontare. Questo è avvenuto grazie alla guida di due facilitatrici esperte sulle tecniche del Forum (una modalità di condivisione in gruppo molto utilizzata all’interno della comunità di Zegg) e di altre metodologie di comunicazione e condivisione.
“Riunirsi in cerchio per dedicare del tempo a una “semplice” domanda: cosa vuol dire essere una donna? Cosa vuol dire essere un uomo? Dietro un gesto così apparentemente banale si nascondono costruzioni sociali e culturali, traumi, lacrime, violenze, comportamenti e convinzioni incomprensibili”, racconta Simone, “La magia di questa esperienza non sta nel criticare questi aspetti, così inevitabilmente radicati dentro di noi, ma nel farli affiorare in superficie e renderli evidenti per accrescere la consapevolezza di ciascuno e, insieme, creare una consapevolezza di gruppo. La risposta sorge dunque naturale: essere donna ed essere uomo vuol dire essere umani”.
Zegg, foto, Terra Nuova
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“Mi sono sempre fatto molte domande”, racconta Enzo, “Come ad esempio: hai mai sentito come quando c’è qualcosa di veramente sbagliato nella forma in cui viviamo? E’ davvero normale tutta la violenza e la povertà che vediamo ogni giorno? Cosa ci importa dell’inquinamento? Cosa ci importa di tutti gli altri aspetti sociali, ecologici, psicologici e spirituali? Non ho mai trovato le risposte alle mie domande dentro l’università. Così ho cominciato a cercare altri sistemi che potessero accogliere i miei dubbi. Per fortuna la mia ricerca non è stata lunga. Ho trovato il movimento degli ecovillaggi e ho cominciato un Gaia Education EDE. Ho trovato così lo spazio per le mie domande e anche altre persone ne avevano. Non so dove stiamo andando. Non importa. So dove non voglio andare e il mio cuore sa che stiamo andando in qualche luogo ancora più bello”.