L’esperienza di Orosia nell’ambito di una delle questioni centrali del vivere in Comunità, ovvero l’esplorazione di nuove modalità e modelli relazionali, un terreno di confronto e crescita. A cura di: Susanna Cielo.
Dopo il Raduno Rive al Progetto Meraky e dopo l’Estate che ci sta salutando, si torna ad Orosia.
Quando la vedi nel tempo, la storia di Orosia appare punteggiata da questioni e domande più che risposte che, alla fine, si danno da sé, nei fatti. Sono questioni che spesso si chiariscono negli anni, accompagnano la storia e la mantengono viva.
Una delle prime che il gruppo incontra è quella della coppia e famiglia nella comunità. Dopo la sistemazione dei giovani Orosia nella casetta in paese, la coppia Set (così è soprannominata la coppia Ada e Nando) apre le danze. Vivendo insieme, a parte il progetto comune, sono i fatti del quotidiano che interrogano: ciò che si condivide, regole concordate, lavoro per la manutenzione del bene comune, tempo di riposo, spazi di abitazione, privacy, amici degli amici. Ada e Nando si definiscono coppia di ferro: sono insieme dal liceo e poi all’Università, sempre insieme. Quando arriva il momento di provare la convivenza, decidono di sperimentarla in una coabitazione allargata con altri. Abbiamo così il gruppo di giovani Orosia, poco più di 25 anni, che cerca di costruire una comunità, chiamata con nome attuale “intenzionale”: nuclei di persone, non necessariamente appartenenti alla stessa cerchia familiare, che decidono di vivere insieme e portare avanti un progetto di vita sostenibile, a livello ecologico, sociale, spirituale ed economico.
I problemi sono tanti, ma da lì a poco a Orosia una questione diventa centrale. Pur avendo in comune valori simili da realizzare con il progetto della Comunità, nel gruppo si costituiscono due sottosistemi che si muovono con mappe diverse. Ada e Nando sono molto impegnati sulla coppia e sul percorso del ”fare famiglia” con ciò che significa: conoscenza della storia e dei miti delle rispettive famiglie, costruzione di buoni legami fra esse, messa a fuoco delle risorse per iniziare a delineare stile di vita ed eredità materiali e spirituali per futuri figli. Nell’altro sottosistema, Bernardo (Ber), Samuele (Sam), Elettra (Ele), Marianna (Mery), cercano e si impegnano a costruire una dimensione che invece non sia coppia o famiglia tradizionale. C’è in questa ricerca un po’ di confusione e di contraddizioni, comprensibili, perché ci si muove su terre sconosciute e senza nome, ma viste come terre nuove del mondo da abitare. D’altronde Gregory Bateson dice che la mappa non è il territorio e le mappe le disegnano gli umani e le cambiano con la ricerca e l’esplorazione. Presa consapevolezza di ciò, i Set, con un grande abbraccio per il percorso insieme, lasciano la comunità e vanno a vivere altrove, in un loro alloggio. Ripensandoci oggi, quella separazione appena ad un anno dalla costituzione del Gruppo, sembra legata soprattutto al momento di sviluppo che la coppia ed il resto del gruppo stanno vivendo, dove le energie sono spese in direzioni diverse.
E’ un momento in cui la coppia Set concentra affetto e amore all’interno di un contesto di legami di famiglie e di sangue mentre l’altra parte del gruppo diffonde e scambia le energie affettive verso un contesto ”Noi” dai confini non ben definiti, fatto di relazione e dialogo con gli altri, ma anche con la natura, con ricerca spirituale e sociale, con l’idea di un” pellegrinaggio “per scoprire e abitare il mondo in modo migliore rispetto alle generazioni passate. I Set sono in cerca delle eredità buone da passare a figli in una continuità generazionale, mentre il resto del gruppo è in cerca di sperimentazione verso il nuovo, per il domani, ma anche per un cambiamento dell’oggi. Le due strade in quel momento non prevedono la stessa rotta, ma non sono incompatibili.
La storia di Orosia ha visto successivamente convivenze con coppie e anche con famiglie in crescita. L’esperienza ci dice che ci sono meno problemi se la coppia o la famiglia ha una sua identità affettiva “maturata” che riesce anche a condividere con armonia nel gruppo. Anzi oggi direi che comunità intenzionali con nuclei diversi, dal single alla coppia alla famiglia, sono un arricchimento per la comunità stessa. Inoltre oggi oltre a confrontarsi su coppia, famiglia e comunità, ci si deve chiedere come ci stanno le donne in comunità, con il loro cammino di emancipazione, e ne parleremo, perché dimensione importante nella storia di Orosia.
Va tuttavia tenuto presente che il ciclo vitale di un una coppia o di una famiglia, o di un single è diverso per fasi e tempi e allora spesso la fase di vita in Comunità dura per un periodo limitato ad una fase del proprio ciclo vitale. Per continuare ad esistere come comunità, abbiamo dovuto allenarci, e ancor più con gli anni, ad una sufficiente elasticità rispetto alle separazioni, con l’idea che per crescere serve separarsi e con l’idea che essere Comunità è essere occasione per fare un tratto di strada insieme sotto questo grande cielo stellato, senza promesse o definizioni eterne. Come cucire una tela insieme giorno dopo giorno. E se dopo anni ci si trova sempre sulla stessa strada, lì comincia il bello, comincia la meraviglia, lì comincia la scoperta che il sapere dell’esperienza non si può ripetere, né accumulare, ma insegna magia, stupore e pazienza del vivere in questo immenso mistero del non sapere.